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L`Ugl in piazza contro Brunetta

“Statali, altro che vacanza romane! È in corso un attacco al mondo del lavoro e giovedì 31 luglio fuori al Senato l`Ugl scenderà nuovamente in piazza, per la seconda volta in due settimane, dalle 9,00 del mattino alle 19,00 del pomeriggio. Sarà una maratona della protesta“. È l`iniziativa dell`Ugl “per dire no – afferma la Federazione dei ministeriali – all`attacco contro i pubblici dipendenti“. “Se il problema sono i fannulloni, allora si colpisca loro – sostiene il segretario nazionale Ugl ministeri, Paola Saraceni – non un intero settore“. Il Codacons appoggerà “il mega-ricorso del “Comitato fannulloni operosi“ (Cofo) contro le disposizioni volute dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, in materia di assenteismo sul lavoro“. Lo fa sapere la stessa associazione, spiegando che migliaia di dipendenti pubblici in tutta Italia si stanno organizzando per ricorrere al Tar del Lazio contro “l`illegittimità“ delle nuove norme messe a punto dal Governo contro le assenze dal lavoro. Il ricorso, aggiunge il Codacons, “solleverà dinanzi ai giudici la carenza di legittimità costituzionale della circolare Brunetta, laddove viola la parità di trattamento, il sistema di tutela sociale e il principio di efficienza previsti dalla Costituzione“. In particolare al Tar, viene spiegato, “si contesterà l`esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio; la corresponsione del solo trattamento economico fondamentale, senza indennità o emolumenti, nei primi 10 giorni di assenza per malattia; l`estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato, entro le quali vengono effettuate le visite di controllo, e altri aspetti contenuti nelle nuove disposizioni volute dal ministro“. Disposizioni che, si sostiene nel ricorso, “sembrano ledere il diritto inviolabile alla salute ed i diritti al ristoro economico per chi subisce una lesione alla salute invalidante per causa di servizio, e trasformano la malattia, che è una causa di forza maggiore che impedisce la prestazione, in una sorta di colpa del lavoratore e lo punisce privandolo di una parte della retribuzione“. Tutti i dipendenti pubblici, viene infine sottolineato, possono quindi fare ricorso contro il provvedimento del Governo, entro il 15 settembre.

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