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MA QUALE BLOCCO DEI PREZZI PROPOSTO DA MARZANO!!!

Intesaconsumatori si augura che il ministro Marzano, a nome del governo, non faccia più l’ennesima brutta figura nella giornata del 6 settembre, dove sembrerebbe richiedere alle associazioni del commercio, il fermo di prezzi fino al 31 dicembre.

Ancora una volta il ministro sembra dimenticare la caduta dei consumi che caratterizza l’attuale situazione economica del paese, formalizzata dagli stessi dati ISTAT e come avevamo paventato, una disastrosa stagione turistica, determinata dai prezzi che, ad esempio, solo per i servizi di spiaggia sono dal 2001 pressoché raddoppiati.

Tutto ciò non è colpa del caso ma riflette la caduta pesantissima del potere di acquisto delle famiglie (stiamo viaggiando in mancanza di qualsiasi intervento a meno 2.000 Euro all’anno a famiglia!) e, se ce ne fosse bisogno, dalla stessa disastrosa stagione dei saldi che sta a dimostrare tutto ciò.

Altro che proposta di congelamento dei prezzi!!! Il rilancio dei consumi lo si può ottenere solo attraverso due strade: o si costruisce una maggiore capacità di spesa attraverso aumenti delle retribuzioni, delle pensioni, anche attraverso sgravi fiscali, oppure realizzando una forte riduzione dei prezzi e delle tariffe.
Dopo tre anni di governo della cosa pubblica, basato su pressappochismi, superficialità, bisogna mettere mano ad una politica economica radicalmente diversa, incentrata su interventi per la innovazione, per le infrastrutture e per la modernizzazione dei settori dei servizi pubblici, quali elettricità, gas, servizi finanziari, in cui deteniamo i record europei delle più elevate tariffe.

Tuttavia, da subito, vanno realizzate le seguenti cose:

· Defiscalizzazione di almeno 5 centesimi della benzina;

· Parificazione dell’IVA sul gas al 10% superando un’odiosa discriminazione fra le famiglie italiane;

· Bonus fiscale per le famiglie meno abbienti, con reddito annuo inferiore a 20.000 Euro;

· Accordi di drastica riduzione dei prezzi in tutti i settori, dal 20 al 40% a partire dagli accessori scolastici, quali primi acquisti della ripresa a settembre.



Tutto ciò realisticamente serve per dare una scossa all’economia, contestualmente ad una svolta radicale di politica economica, di innovazione e modernizzazione dei settori.

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