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Martedi’ prossimo si celebrera’ in Italia la VI Giornata nazionale della Sicurezza nelle Scuole

 Alla luce di quanto è avvenuto ieri a Torino, ha tutto il sapore di una tragica ironia: martedì prossimo si celebrerà in Italia la VI Giornata nazionale della Sicurezza nelle Scuole, quasi certamente con la presenza di autorità politiche e amministrative locali, le stesse che da anni assicurano interventi, che naturalmente non ci sono stati. Sicurezza, si fa per dire, perché in quasi tutta Italia aule e palestre sono fatiscenti, gli edifici spesso cadenti, sporchi e inadeguati, il 75% di essi "a rischio" perché non a norma, gli incidenti a professori e studenti in costante crescita: nel 2007, 12.912 al personale e 90.478 a danno degli alunni, secondo l’Inail. I fondi per adeguare le strutture, ovviamente, sono scarsi. Insomma, è un atto di coraggio mandare i figli a scuola. La gravità della situazione era stata denunciata per l’ennesima volta lo scorso settembre da Cittadinanzattiva che presentò il VI Rapporto annuale su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, dopo aver esaminato 132 scuole di ogni ordine e grado, dislocate in 12 regioni, frequentate da 41.269 studenti. Risultato? Due edifici scolastici su tre sono "appena sufficienti" o "pessimi". L’istantanea scattata fa rabbrividire: 4 istituti su 10 sono senza palestra; le aule, alle quali spetta il titolo di "ambiente più sporco", presentano crolli di intonaco in un caso su 5 e altri segni di degrado nel 29% dei casi; il 50% ha un impianto elettrico risalente agli anni Quaranta e nessuna norma antincendio; il 42% non ha porte antipanico; il 20% ha pavimenti sconnessi; il 24% ha finestre rotte; il 29% ha attrezzature sportive danneggiate, ma c’è pure un 9% che non ne possiede nemmeno una. Il campionario dei casi "al limite" è lunghissimo: «Una cantina umida per fare ginnastica, aule riscaldate con stufe elettriche alla faccia del risparmio energetico, termosifoni che cadono, aule poste sotto il livello stradale, infiltrazioni d’acqua, tubi e fili a vista, pavimenti e sanitari vecchi e rotti, ascensori non collaudati».  Contro la mala-scuola anche il Codacons: «Quella di Rivoli è una tragedia annunciata – denuncia il presidente Carlo Rienzi -. Il 75% degli istituti scolastici in Italia non è sicuro, per questo serve una loro revisione immediata, per individuare quelle a rischio ed evitare altre tragedie». Un impegno forte al ministro Gelmini lo chiede Donatella Poselli, presidente dell’Unione italiana genitori, «affinché i risparmi derivanti dal progetto di riforma della scuola e dal piano di razionalizzazione degli edifici scolastici siano reinvestiti e destinati esclusivamente alla messa in sicurezza dell’edilizia scolastica».
 

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