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Maturità, amata e odiata. Incubo di generazioni

Sempre la stessa, sempre uguale. Su questo ormai mi pare siano tutti d`accordo. Ma credo che il nuovo ministro dell`Istruzione Mariastella Gelmini, persona seria e preparata, troverà delle soluzioni. Era seriamente indignata per gli errori commessi dal team che ha preparato le tracce delle prove scritte, tanto che l`ispettrice responsabile è stata prontamente rimossa. Ma mi pare che lei ponga un problema molto più ampio. E lo pone peraltro da insegnante. Lei coraggiosamente dice (la sua lettera viene purtroppo tagliata per ragioni di spazio): “Si vuole uno studente che sa di tutto senza riflettere su nulla, uno che sa senza conoscere, senza vibrare di passione per la realtà. Per riuscire a rompere queste catene ci vogliono insegnanti che decidano di mettere da parte il rito“. E mentre il Codacons annuncia addirittura una class action, ossia una causa di risarcimento collettivo per gli studenti che si ritengono danneggiati dagli errori contenuti nelle prime due prove scritte, io leggo la sua lettera e mi chiedo perché gli studenti oggi vanno a scuola e, effettivamente, non vibrano di passione per nulla. Sarà perché oggi Carducci e Leopardi sono lontani anni luce dalla società contemporanea oppure perché chi sale in cattedra non ha né tempo né voglia per cercare l`attualità di questi e tanti altri autori e farla vivere a chi ascolta seduto davanti alla cattedra? Aggiornare i programmi o corsi di aggiornamento per gli insegnanti.

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