I 500mila studenti impegnati con l’esame di maturità tornano sui banchi per la terza e ultima prova scritta, il cosiddetto “quizzone†che però, a differenza delle due precedenti prove, è stato elaborato dalla stessa commissione esaminatrice. Nei prossimi giorni, terminata la correzione dei tre scritti, l’esame di maturità entrerà nel vivo con gli orali. Il test riguarda non più di cinque discipline e non si discosta dalle simulazioni e dalle esercitazioni svolte dai ragazzi durante l’anno scolastico. Gli studenti avranno a che fare con un elaborato sintetico oppure con veri e propri quesiti a risposta singola (da 10 a 15) o multipla (da 30 a 40); con problemi scientifici a soluzione rapida (non più di 2); casi pratici e professionali (anche in questo caso non più di 2); oppure, secondo gli indirizzi di studio, con la realizzazione di un progetto
Codacons chiede i danni per gli errori. Il Codacons e, l’Associazione per i diritti civili nella scuola hanno deciso di agire legalmente a tutela degli studenti italiani dopo gli errori e le inesattezze che hanno caratterizzato le prove di questa fine anno scolastico e hanno convocato il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini dinanzi al Tar del Lazio, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro e che il giudizio degli studenti sia limitato alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l’ammissione dei maturandi.