Le prove scritte degli esami di maturità 2008 finiscono davanti al Tar del Lazio. Il Codacons e l’ Associazione per i diritti civili nella scuola, dopo lo scandalo che ha coinvolto le prime due prove scritte d’esame, caratterizzate da errori e inesattezze gravi, hanno deciso di agire legalmente a tutela degli studenti italiani.
Le due associazioni hanno impugnato al Tar le prove scritte, presentando un ricorso basato sui seguenti elementi:
il Ministero dell’Istruzione, nel dettare le linee guida cui gli esaminandi avrebbero dovuto rifarsi per l’elaborazione della prima prova di italiano, ha definito costantemente la poesia di Montale come ispirata e dedicata ad una figura femminile sostenendo che “il ricordo della donna è condensato nel suo viso e nel sorriso†e addirittura chiedendo di sviluppare, partendo dal testo, “il ruolo salvifico e consolatorio della figura femminileâ€. Tali errate indicazioni sul testo – affermano Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola – hanno compromesso il regolare svolgimento della prima prova di italiano, rendendo impossibile una valutazione equa sia degli studenti che hanno scelto di svolgere la prima traccia, sia di quelli che hanno optato per lo svolgimento delle altre tracce, poiché si è venuto a creare un divario insanabile tra gli uni e gli altri in sede di valutazione. Gli uni verranno valutati sulla base di una prova non idonea nella traccia, diversamente dagli altri, con evidente ingiusto riscontro di tale diversità di situazioni sul punteggio finale attribuito.
Ma gli errori hanno caratterizzato anche la seconda prova scritta. Il testo greco che hanno dovuto tradurre i diplomandi del liceo classico era infatti mancante di un pronome (TI), mancanza che ha snaturato il testo e reso ovviamente ostica la traduzione. Quanto alla prova di lingua inglese che hanno dovuto sostenere gli Istituti turistici, anche questa era disseminata di errori.
Le gravi inesattezze contenute nelle due prove scritte – spiega il Codacons – rappresentano non solo una palese ingiustizia e una manifesta disparità di trattamento, ma anche una violazione delle leggi in materia di esami (art. 3, comma 6, della legge 425/97 così come modificata dalla l. 1/2007, e dm 23 aprile 2003, n. 41).
Per questo le due associazioni hanno chiesto al Tar di annullare la validità delle prove scritte della maturità 2008, limitando il giudizio degli studenti alla sola prova orale e al giudizio formulato dal Consiglio di classe per l’ammissione dei maturandi.
Non solo.
La partecipazione a prove di esame viziate ed errate nei loro presupposti, ha reso ancor più difficoltoso ed ostico per gli studenti affrontare un momento così importante, con forti ripercussioni su molti di questi, e dei loro familiari, che al momento attuale stanno certamente vivendo un forte stato di stress emotivo, causato dall’incertezza della valutazione nonché dell’esito finale degli esami stessi.
Per tale motivo Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola hanno convocato il Ministro dell’Istruzione Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro.