ROMA Saldi invernali ai nastri di partenza: il 2 gennaio, venerdì prossimo, parte ufficialmente da Napoli, Potenza e Trieste la stagione degli sconti (da sabato in Lombardia), che in molte città proseguirà fino ai primi di marzo. Ed è già guerra di cifre. Confcommercio sostiene che ogni famiglia spenderà in media poco meno di 450 euro e gli introiti saliranno a quasi sette miliardi di euro. Ma i consumatori ricordano che la realtà è ben più amara: le famiglie saranno molto caute negli acquisti e la stagione si rivelerà un vero flop, con un calo delle vendite del trenta per cento. Si discute intanto dei maxi saldi fino al novanta per cento come in Inghilterra, ma per i consumatori la miglior ricetta per l’Italia resta la liberalizzazione. «15 milioni di famiglie» Saranno circa 16 milioni, secondo Confcommercio, le famiglie italiane che approfitteranno degli sconti di fine stagione: la spesa media sarà di 432 euro (173 euro pro capite), per un valore complessivo dei saldi invernali 2009 di 6,8 miliardi di euro, con un’incidenza del 19,5 per cento sul fatturato annuo del settore. «L’andamento fortemente negativo delle vendite autunno-inverno ha determinato elevate giacenze e quindi la disponibilità di un’offerta molto ampia», spiega il presidente della federazione «Moda Italia» (Confcommercio), Renato Borghi, che aggiunge: «Questo, accompagnato a sconti che mediamente saranno attorno al quaranta per cento, ci porta a delle previsioni abbastanza ottimistiche, pur tenendo conto di un contesto di consumi che restano, al di là del leggero recupero delle vendite natalizie, piuttosto deboli». «no, saranno solo dieci» Un «ottimismo eccessivo» che si scontra con una situazione del Paese e delle famiglie «drammatica», replicano i consumatori. Secondo Adusbef e Federconsumatori, solo dieci milioni e ottocentomila famiglie (il 45 per cento) andranno a caccia di saldi e spenderanno in media 317 euro (122 euro pro capite): con il risultato che, come le spese natalizie sono crollate di oltre due miliardi, così la spesa per saldi calerà del trenta per cento rispetto al 2008, attestandosi a circa tre miliardi e 428 milioni di euro. Anche secondo il Codacons, appena la metà delle famiglie potrà approfittare dei saldi, perché l’altra metà non avrà soldi per nuovi acquisti: la spesa pro capite sarà di 120 euro e le vendite in picchiata fino al trenta per cento. «meglio la liberalizzazione» Per la Fismo-Confesercenti, questi saranno saldi «anticrisi» sia per gli esercenti che per i consumatori. Ma se proprio le vendite dovessero andare male, qualche commerciante non esclude di poter applicare strada facendo maxi sconti all’inglese. I consumatori tuttavia restano cauti e insistono sulla priorità di liberalizzare i saldi. «Con la liberalizzazione sarà la concorrenza a determinare il prezzo», commenta Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef. «Il non aver anticipato i saldi ? aggiunge Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori ? ha permesso che ci sia stata una concorrenza sleale con saldi anticipati durante il periodo natalizio». Episodi di «scarsa correttezza» peraltro vengono fotografati da un’indagine di «Altroconsumo», realizzata durante i saldi della scorsa stagione a Milano, Torino, Roma, Napoli e Bari: il venti per cento dei commercianti ha truccato gli sconti e il 13 per cento dei negozi, con le promozioni, di fatto li anticipa. i consigli «antitruffa» Intanto, proliferano i consigli su come difendersi dalle fregature: Confesercenti invita a frequentare i negozi abituali e a diffidare dai supersconti; i consumatori sollecitano a verificare i prezzi prima dell’inizio dei saldi, a non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, a diffidare dagli sconti eccessivi, a conservare lo scontrino. Il movimento «Difesa del cittadino» ha aperto anche quest’anno lo sportello «Pronto saldi 2009» per orientare all’acquisto conveniente.