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Medici contro lo Stato in una causa collettiva

Il Codacons si prepara a intraprendere una class action contro lo Stato italiano a tutela dei medici che hanno frequentato la scuola di specializzazione e conseguito il titolo (di qualsiasi indirizzo) tra il 1982 e il 1991, ma non hanno ottenuto il beneficio della borsa di studio (che, all`epoca, si aggirava sui 21 milioni di lire all`anno, oggi sui 10 mila euro). L`azione collettiva viene promossa a livello nazionale; nell`ambito provinciale l`associazione che tutela i consumatori sta raccogliendo le adesioni dei medici tramite l`avvocato Paolo Antonio Missineo che coordina l`iniziativa. “Riteniamo di avere buone carte da giocare“ dice il legale. Per capire chi può far valere il proprio diritto a ottenere la borsa di studio occorre ripercorrere l`iter legislativo a partire dal 1982, quando la Comunità europea emanò una direttiva che obbligava a riconoscere una borsa di studio ai medici che dimostravano di frequentare regolarmente la scuola di specializzazione. L`Italia recepì la direttiva soltanto a fine 1991 e, di fatto, i medici specializzandi dal 1992 ottennero il riconoscimento economico. Ne furono esclusi, invece, quelli degli anni precedenti, perché la legge italiana puntualizzò che non era previsto l`effetto retroattivo. Aspetto quest`ultimo, dice l`avvocato Missineo, che fu smentito tra la fine del `99 e il 2000 dalla Corte di Giustizia Europea: sentenziò, infatti, che fu una negligenza dello Stato italiano se la direttiva dell`82 tardò dieci anni a essere recepita, ma questo ritardo non poteva ricadere negativamente sui medici che avevano frequentato nei dieci anni precedenti la scuola di specializzazione. Di fatto, dunque, fu tra la fine del `99 e l`inizio del 2000 che i medici italiani scoprirono di aver avuto diritto, secondo la Comunità europea, a un introito economico invece negato. Oggi si può ancora far valere quel diritto? Secondo l`Avvocatura dello Stato no, perché sarebbero trascorsi i termini della prescrizione di durata quinquennale. Secondo il Codacons, invece, la prescrizione sarebbe decennale (con decorrenza tra fine `99 e inizio 2000, quando di fatto i medici vennero a conoscenza del loro diritto ad avere la borsa di studio anche nell`arco di tempo `82-91). Da che cosa dipende la diversa posizione circa la durata della prescrizione? “L`Avvocatura dello Stato – spiega l`avvocato Missineo – sostiene che la borsa di studio è una obbligazione periodica quindi prescrivibile in 5 anni, mentre noi insistiamo, e ci confortano alcune recenti sentenze della Cassazione, nel dire che si tratta di obbligazione unica, pur spalmata in più rate, e, come tale, con prescrizione decennale“. Il Codacons sta, dunque, raccogliendo le adesioni per promuovere a settembre la class action. Quale il vantaggio? “La minima spesa cui si espone il medico che aderisce – spiega il legale -. Infatti, l`associazione chiede soltanto 386 euro per avviare la causa e nient`altro. Al termine dell`iter processuale, se il Codacons otterrà ragione e sarà riconosciuto ai medici il diritto di ottenere le borse di studio, l`associazione dei consumatori tratterrà su quegli importi il 10 per cento“. Chi intende aderire può rivolgersi al Codacons telefonando al recapito 0142.421015.

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