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Medici specializzati sardi Compensi, esposti a valanga

Medici Sono centinaia i medici specializzati di Cagliari e Sassari che hanno aderito alla causa collettiva contro lo Stato – avviata con l’appoggio del Codacons – finalizzata a contestare la mancata applicazione delle direttive in materia di compensi. L’obiettivo dei camici bianchi sardi e dei loro colleghi del resto d’Italia è quello di ottenere le somme spettanti (si parla di circa 40 mila euro per ciascuno) riconosciute da numerose sentenze e anche dalla Cassazione e dalla Corte di Giustizia europea. A livello nazionale sono complessivamente 120 mila gli esposti già presentati alla Commissione europea contro lo Stato italiano per inadempimento rispetto alle direttive sui compensi, e tale numero è destinato a crescere. La questione, infatti, riguarda anche i medici specializzati da poco tempo, che possono chiedere il risarcimento del danno derivante sia dalla retribuzione insufficiente che dal mancato versamento dei contributi nel periodo di specializzazione.  La conseguenza è che i medici sardi che si sono specializzati nel periodo compreso tra il 1982 e il 2006, possono aderire fino al prossimo 15 gennaio al ricorso promosso dal Codacons, visitando il sito www.codacons.it. La prima udienza è prevista per il mese di marzo. SPECIALIZZANDI La protesta dei medici specializzati segue di poche settimane quella dei loro colleghi in formazione. All’inizio di dicembre gli specializzandi protestarono duramente contro l’aumento dell’aliquota Inps, passata dal 17 per cento al 24,72. La mobilitazione nazionale coinvolse anche gli specializzandi delle Facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari. I dottori sardi (circa 700) diedero vita ad un sit-in davanti alla sede del Rettorato e chiesero un pronunciamento del Ministero del Lavoro che sancisse il congelamento degli effetti della circolare Inps 88 che prevede l’applicazione dell’aliquota intera. I medici rivendicarono inoltre la restituzione delle somme improvvidamente incassate dall’Inps sotto forma di trattenute finalizzate all’adeguamento dell’aliquota. Alla mobilitazione fece seguito, il 18 dicembre, una circolare del Ministero del Lavoro nella quale si invitava l’Inps a sospendere l’efficacia del provvedimento in attesa di una ratifica definitiva da parte del Ministero dell’Economia. L’auspicio degli specializzandi è che si arrivi a un intervento legislativo che sancisca le seguenti determinazioni: modifica del decreto legge368/99; conferma del ruolo previdenziale centrale e non marginale dell’Enpam nei confronti dei medici in formazione; recupero dei contributi previdenziali versati dagli specializzandi nelle casse Inps a partire dal 2006.

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