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Mentre le Borse crollano, i consumatoriscelgono i mercatini e le vendite dirette

Addio alle primizie, sì alla frutta di stagione. E, anziché acquistare il «pescato», meglio ripiegare sulle spigole di allevamento. Così sta cambiando la tavola dei fiorentini. Non di tutti, per carità. C?è ancora chi può permettersi caviale e champagne, anche se sono sempre meno a dire il vero. Sono gli stessi che continuano a viaggiare, gli stessi che comprano case dai 5 vani in su e che frequentano ristoranti di lusso. Ma quasi la metà dei residenti ? secondo Confesercenti circa il 40% ? è comunque colpito dal carovita. UNA GRAN PARTE delle famiglie che, tra bollette e rate del mutuo, riesce con difficoltà ad arrivare alla terza o alla quarta settimana del mese, e, per far quadrare i conti, cambia abitudini. Via vezzi, via lussi. Mangiare fuori solo raramente, abbigliamento rigorosamente low cost, e ciao ciao al prodotto griffato. Che sparisce anche dal carrello della spesa. Vanno meno le grandi marche, si vendono di più i prodotti a qualità garantita dai super. Il consumo di pasta Coop, per esempio, da quando costa meno, grazie alla decisione di Unicoop di tagliare i prezzi del 20% su 700 prodotti, sta aumentando in maniera esponenziale. In poche settimane, fanno sapere dalla Coop, c?è stato un balzo in avanti delle vendite del 50%. Stesso andamento sarà registrato senz?altro da Esselunga, che da pochi giorni ha lanciato una nuova promozione: 100 prodotti Fidel al 50% di sconto. Oggi, infatti, la tendenza è quella di acquistare il prodotto scontato. Ne va della qualità e della varietà del cibo, ma a mali estremi estremi rimedi. In più, si vive alla giornata. Non più le mega-spese che durano per giorni, ma spese più oculate, da fare due-tre volte alla settimana. Un modo, questo, anche per ridurre gli sprechi di cibo. Un altro segno dei tempi è il ritorno, nei negozi di vicinato, dei pagamenti «a chiodo», come si dice a Firenze. Il cliente, cioè, chiede al negoziante di fiducia di segnare su un foglio quello che ha acquistato. «Pagherò poi tutto insieme, non appena riscuoto»: è la frase che, con un po? di vergogna, si ha il coraggio di dire solo a chi si conosce da anni. «Non è ancora un fenomeno dilagante ? spiega Alessandro Falcini, di Confesercenti Firenze ? ma qualcuno, soprattutto i negozi di alimentari, ce lo ha segnalato». Ci sono, però, anche delle resistenze al cambiamento. Nei mercati, a fine giornata, si fanno sconti sulla merce. Un sistema ripreso di recente da 80 panifici e pastifici artigianali associati a Confartigianato Imprese Firenze, che, per aiutare le famiglie alle prese con il carovita, hanno deciso di vendere pane comune e pasta fresca al prezzo scontato del 30% nell?ultima ora di apertura dell?esercizio. «Pochi, però ? commenta Giovanni Guidarelli, coordinatore di Confartigianato Alimentazione ? sono i fiorentini che hanno cambiato le loro abitudini. La stragrande maggioranza, infatti, continua ad acquistare il pane la mattina». ANCHE per Natale sarà difficile cambiare registro. Non si rinuncerà a panettone e pandoro e nemmeno alla pasta fresca da mangiare in brodo. Su regali e addobbi, però, si ridurrà la spesa.  E mentre Codacons prevede dei veri e propri crolli, i commercianti sperano nella tredicesima e la grande distribuzione anticipa i tempi (se non si tenesse sott?occhio il calendario, sembrerebbe già Natale), proponendo sconti e finanziamenti perfino sui giocattoli. Anche se il ricorso al credito al consumo rallenta, Carrefour, infatti, prevede la possibilità, per acquisti di giocattoli, addobbi e prodotti non alimentari superiori ai 150 euro, il rimborso in 6 rate senza interessi. Per la gioia di grandi e piccini.

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