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MILANO, AREA C: NOTIFICATO OGGI IL RICORSO AL TAR

COMUNICATO STAMPA DEL 14-11-12

 

MILANO, AREA C: NOTIFICATO OGGI IL RICORSO AL TAR

 

IL CODACONS CHIEDE AL TAR DI ESTENDERE L’AREA C  A TUTTA LA CITTA’

 

Il Codacons ha notificato oggi al  Comune di Milano il ricorso al Tar “contro” l’attuale Area C bis, per ottenere la  sua estensione a tutta la città.

In particolare il Codacons ha chiesto al tribunale di “accogliere il ricorso e per l’effetto annullare la Deliberazione n. 1694 del 06-09-2012 della Giunta del Comune di Milano nella parte in cui prevede la limitazione del traffico solo in alcune aree della città, nonché tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali“. La finalità, si legge nel ricorso, è per formulare un provvedimento che imponga il pagamento di un ticket di accesso in ogni area della città, al fine di razionalizzare il traffico e, conseguentemente, ridurre i livelli d’inquinamento in tutte le zone di Milano, in modo tale da tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini milanesi.

La richiesta di estensione del provvedimento “nasce dalla legittima aspettativa, di tutti i cittadini milanesi, di vivere in un ambiente meno inquinato e godere di un traffico veicolare più fluido. I benefici emersi dai dati scientifici circa la diminuzione dei fenomeni inquinanti prodotti dalle auto circolanti all’interno dell’area C, legittimano i residenti al di fuori di tale area, a beneficiare dello stesso provvedimento comunale“. Da qui la richiesta che il provvedimento “sia esteso all’intera città, in modo tale che venga tutelata la salute di tutti i cittadini, non soltanto di quelli residenti nell’Area dei Bastioni“.

Innumerevoli i presupposti legali dell’azione, a cominciare dal fatto che il Comune non ha raggiunto gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento previsti dalla normativa e ha, quindi, il dovere di intraprendere ogni iniziativa utile possibile, anche solo per ridurre l’inquinamento. Violato, ad esempio, il D.lgs 155/2010 che, in caso di  superamento dei valori limite, come i 50 µg/m³ di PM10 da non superare più di 35 volte in un anno, prevede l’obbligo di integrare il piano antismog con l’individuazione di misure atte a raggiungere i valori limite superati nel più breve termine possibile. Le misure da adottare variano in relazione al pericolo potenziale e possono riguardare interventi diretti alla fonte di emissione con prescrizioni sui siti di carattere industriale ma anche limitazioni alla circolazione dei veicoli. La delibera sull’Area C bis, quindi, viola il D.lgs 155/2010 nella parte in cui prevede la limitazione del traffico solo per una parte della città e non per l’intera area del Comune.

Violati gli artt. 32 e 3 della Costituzione, dato che la delibera “viola il diritto alla salute di coloro i quali risiedono fuori dall’area interessata dal pagamento del pedaggio“. Inoltre, pur essendo la salute un diritto di tutti, la delibera “compie delle discriminazioni tra i cittadini milanesi, in quanto pone una distinzione tra coloro i quali risiedono nell’area interessata dal provvedimento e quanti … vivono fuori dai Bastioni. I primi possono fruire di un ambiente meno inquinato grazie alle limitazioni del traffico, i secondi sono costretti a vivere respirando un’aria poco salubre e con un traffico poco fluido. Pertanto, tale delibera è illegittima in quanto si pone in contrasto con l’art. 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza tra tutti i cittadini“. La delibera del Comune, quindi, è illegittima per disparità di trattamento, oltre che per carenza e contraddittorietà della motivazione e violazione della legge n. 241/1990, dato che si pone come obiettivo di ridurre l’inquinamento in tutta la città ma poi limita la sua azione solo nella cerchia dei Bastioni, ossia in una piccola porzione di Milano, pari ad appena il 4,5% del territorio comunale.             

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