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MILANO: CONVEGNO SU SMOG

COMUNICATO STAMPA DEL 22-09-11

 

MILANO: CONVEGNO SU SMOG

 

PER IL GIUDICE MARADEI 8.220 MORTI NON SONO UNA EMERGENZA SANITARIA

 

CODACONS: I GIUDICI POSSONO RINVIARE A GIUDIZIO PER LO SMOG

 

Oggi a Milano è ospite di un convegno il giudice Francesco Maradei, quello, per intenderci, che ha assolto in primo grado il sindaco di Firenze Domenici per lo smog della sua città con la motivazione che i fatti non sussistono (processo iniziato per un esposto del Codacons, lo stesso presentato a Milano).

Secondo la sentenza di questo giudice e quanto ha dichiarato oggi nel convegno, a Firenze non vi è stato superamento dei limiti europei sullo smog, non vi è la prova del nesso di causa tra decessi e concentrazioni di PM10, il PM di Firenze non ha provato che se il sindaco avesse adottato altri provvedimenti la situazione sarebbe cambiata e, infine, non vi è prova di una emergenza sanitaria così grave da giustificare un obbligo di intervento.

“E’ scandaloso sostenere che non c’è una emergenza sanitaria. Evidentemente il giudice Maradei non ha letto lo studio dell’ dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Health impact of PM10 and ozone in 13 italian cities) secondo il quale nelle 13 città italiane di maggiori dimensioni (tra cui Milano e Firenze), tra il 2002 e il 2004, una media di 8.220 morti l’anno è da attribuirsi agli effetti a lungo termine delle concentrazioni di PM10 superiori ai 20 µg/m3″ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.

Inoltre la tesi del giudice Maradei non solo fa acqua da tutte le parti, ma a Milano è, comunque, ribaltabile. A Milano, infatti, i limiti europei dei 35 giorni si sono abbondantemente superati, la prova del nesso di causalità tra smog e decessi è stata provata, a differenza di Firenze, da uno studio epidemiologico, denominato Poemi, commissionato dal Comune di Milano stesso, inoltre l’Osservatorio Epidemiologico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha attestato che si ha un aumento progressivo dello 0,51% di decessi giornalieri per ogni 10 microgrammi per metro cubo (mcg/m3) di PM10 nell’aria ambiente” ha proseguito Donzelli.

“A parte il fatto che il giudice Maradei non tiene in alcun conto che la discrezionalità della pubblica amministrazione viene meno nel momento stesso in cui non raggiunge il risultato di rispettare la normativa che impone di non avere più di 35 giorni di superamento in un anno, ma a Milano vi è una prova inconfutabile del fatto che se il Comune di Milano e la Regione Lombardia avessero preso provvedimenti diversi la situazione sarebbe cambiata: le targhe alterne! Quando nel febbraio del 2003 la Regione Lombardia sperimentò il provvedimento delle targhe alterne, unico vero esperimento, l’ Arpa, infatti, registrò una diminuzione del PM10 pari al 20% per l’area urbana e del 39-50% di CO. A Milano, quindi, vi è la prova che, compiendo quegli atti d’ufficio, ossia il provvedimento delle targhe alterne, l’inquinamento si sarebbe abbassato. Per non parlare dei blocchi totali della circolazione che Formigoni e la Moratti hanno smesso di adottare proprio a partire dal 2005, anno di entrata in vigore della normativa europea” ha concluso Donzelli.

Il Codacons ricorda che la Procura di Milano sta ancora indagando Moratti, Penati e Formigoni sulla base dell’esposto del Codacons, esposto che l’associazione aveva presentato anche a Firenze e che aveva prodotto il processo contro il sindaco Domenici, poi assolto in primo grado dal giudice Maradei.

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