COMUNICATO STAMPA DEL 7-11-11
MILANO: DODICENNE MORTO SOTTO TRAM
ESPOSTO DEL CODACONS AL TRIBUNALE DELLE ANIME PRESSO IL VATICANO
il comune VIOLA IL CDS non metteNDO la linea bianca tratteggiata e multa CHI VA in bici sui marciapiedi
“Visto che per il Comune di Milano i bambini non possono andare in bici sul marciapiede ed era stato l’ordine di multarli, visto che il Comune viola il Codice della Strada non facendo le linee tratteggiate per distanziare lo spazio dedicato alla sosta dalla carreggiata, il Codacons ha deciso di presentare un esposto al Tribunale delle anime, perché intervenga sulla coscienza di questa società che non solo non è a misura di bambino, ma li fa morire per strada” ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Donzelli, commentando la tragedia verificatasi sabato sera a Milano in via Solari, dove ha trovato la morte un bimbo dodicenne.
“Nel maggio del 2007 il vigili di Milano ebbero l’ordine di multare i ciclisti che viaggiavano sui marciapiedi. Il Codacons sollevò subito il problema del pericolo per i bambini di dover viaggiare in strada e chiese al sindaco Moratti di emanare un’ordinanza per vietare del tutto la circolazione delle bici lungo le vie della città, in assenza di piste ciclabili. Una bimba di 8 anni si autodenunciò per aver viaggiato con la sua mamma sul marciapiede, tentando di pagare la multa da 36 euro con le monetine del suo salvadanaio. Ma nessuno ha fatto nulla” ha proseguito Donzelli.
Ogni giorno si aprono portiere mentre sta arrivando un motorino o una bicicletta ed il rischio che si produca un incidente come quello di sabato è altissimo anche laddove non vi è la sosta vietata, come in via Solari. Per evitarli, infatti, oltre ovviamente al senso di responsabilità e alla coscienza dei cittadini, ha importanza la distanza tra l’auto posteggiata ed il veicolo che percorre la carreggiata. Ricordiamo che per l’art. 143 del Cds tutti i veicoli devono circolare “in prossimità del margine destro” della carreggiata, “anche quando la strada è libera”, ma i veicoli sprovvisti di motore “devono essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata”, in pratica devono viaggiare lungo la striscia bianca che delimita la carreggiata. Proprio per questo è di fondamentale importanza distanziare l’area dedicata alla sosta dalla carreggiata, per evitare che l’apertura di una portiera anche solo di pochi centimetri, possa causare un incidente. Ma, come sollevò la trasmissione di Italia 1, ” Le jene”, le città italiane, tra le quali anche Milano, per ragioni di spazio, non separano quasi mai con una striscia di margine discontinua bianca la carreggiata, destinata allo scorrimento dei veicoli, dalla fascia di sosta laterale, come previsto invece dall’art. 3, comma 1, punto 23 del Cds, dall’art. 7 comma 6 del Cds, e dall’ art. 141 del regolamento del Cds. E’ evidente che, facendo coincidere le due strisce, bianca e blu (o bianca e gialla), i veicoli viaggiano necessariamente rasenti alle auto posteggiate, aumentando il rischio di incidenti. Ma, anche in questo caso, nessuno ha fatto qualcosa.
“Non è accettabile che un bambino possa morire mentre va in bicicletta. Per questo abbiamo deciso di presentare un esposto al Tribunale delle Anime presso il Sacro Concistoro Vaticano, sia perché intervenga per la salvezza delle nostre anime e di chi ha responsabilità sulla sicurezza dei cittadini, sia perché non è pensabile che un bambino possa morire mentre va in bicicletta senza che qualcuno abbia commesso un atto contrario alla coscienza e alle norme morali” ha concluso Donzelli.