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MILANO: SALDI INIZIATI NEL 75% DEI NEGOZI

COMUNICATO STAMPA DEL 3-01-11

 

MILANO: SALDI INIZIATI NEL 75% DEI NEGOZI

 

SBALLATA STIMA FEDERMODA: OGNI MILANESE SPENDERA’ 150 EURO

 

IL CODACONS RICORDA LE REGOLE E LE NOVITA’

 

A Milano i saldi dovrebbero iniziare il 6 gennaio.  Dovrebbero, per la semplice ragione che in realtà i saldi sono già iniziati nel 75% dei negozi della città. In pratica si tratta di sconti equivalenti a quelli dei saldi proposti dai negozianti direttamente ai consumatori in fase di acquisto, o proposti ai clienti fidati o tesserati con lettere, sms o telefonate. Una evidente violazione della normativa regionale che prevede che non si possano fare vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione, uno strappo alle regole che favorisce alcuni consumatori a scapito di altri. Un aggiramento della legge sanzionabile con multe da 500 euro, anche se non ci risulta che un commerciante sia mai stato multato per questo dalla polizia annonaria.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione del fatto che i saldi andrebbero liberalizzati o quantomeno anticipati al 27 dicembre. Per questo invitiamo la Regione Lombardia a seguire l’esempio della Provincia di Trento e a liberalizzare i saldi. Inoltre bisognerebbe liberalizzare anche le aperture festive e gli orari dei negozi” ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.

Secondo la stima del Codacons, inoltre, i milanesi spenderanno a testa 150 euro. Decisamente ottimistica, quindi, la previsione di Federmodamilano, secondo la quale l’acquisto medio sarà di 200 euro a persona. Inoltre solo il 50% dei milanesi approfitterà dei saldi. Il Codacons, infine, ricorda le regole sui saldi per prevenire possibili fregature e le novità, o meglio i peggioramenti, introdotti dalla Regione Lombardia:

  1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, e non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
  2. Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato, anche se purtroppo la Regione Lombardia ha incredibilmente eliminato l’obbligo di esporre anche il prezzo ribassato. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
  3. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
  4. Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
  5. Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi viene presentato in negozio.
  6. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto).  Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
  7. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
  8. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
  9. Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
  10. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons: sarà attivo dal 7 gennaio  lo “Sportello saldi” allo 02/29408196, per consigli e consulenze legali gratuite. Altrimenti chiamate la Polizia Annonaria del Comune.

 

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