Mondiali di calcio 2006. Per il resto del mondo si tratta del più grande evento mediatico della storia. E non solo la finale di Berlino, che si calcola sarà vista da 3,6 miliardi di persone e in 2 miliardi di televisori, ma anche le altre partite della fase eliminatoria.
In Italia, invece, la scelta sciagurata di mostrare in chiaro solo 25 delle 64 partite, ha prodotto un danno economico incalcolabile. Gli indici di ascolto che sta avendo la Rai, ottimi, non dimostrano affatto, come sostengono alcuni, che il servizio pubblico ha fatto bene a non acquistare i diritti di tutte le 64 partite, ma piuttosto che i mondiali avrebbero potuto essere un affare economico senza precedenti, se solo qualcuno ci avesse creduto. In tutto il mondo le televisioni stanno facendo affari d`oro, tranne che in Italia, dopo solo un`esigua minoranza di spettatori ha potuto vedere le partite criptate (si oscilla dal 7% al 16% di share).
“E` il lucro cessante che deve essere tenuto in considerazione, non certo il danno emergente“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Persino le sintesi notturne delle partite minori, trasmesse nel corso di “Notti Mondiali“ a risultato già acquisito e ampiamente comunicato, non scendono sotto il 19% di share. Questo dimostra che gli spot avrebbero potuto tranquillamente ripagare la Rai per l`acquisto dei diritti. Alla fine ci hanno rimesso tutti: la Rai che ha giocato al ribasso (non ci ha “rimesso“ quando poteva guadagnarci), Sky che non è riuscita a vendere abbastanza abbonamenti, gli inserzionisti che non hanno potuto sfruttare un evento mediatico senza precedenti per pubblicizzare i loro prodotti ed, ovviamente, i consumatori, i cui diritti sono stati calpestati“ ha proseguito Donzelli.
Il Codacons ha deciso di inviare una lettera alla Fifa, all`Uefa e all` Authority delle Comunicazioni per evidenziare il danno subito dai tifosi italiani di calcio. All`Authority, in particolare, si chiede di rendere non criptabili non solo le partite della Nazionale, ma anche tutte le altre partite del Campionato del Mondo. “Si tratta di un evento che si verifica ogni 4 anni e che suscita l`interesse di tutti. E` un diritto del consumatore poter vedere la partite, senza dover pagare canoni aggiuntivi per un servizio che dovrebbe già svolgere la Rai“ ha concluso Donzelli.