Ennesima tragedia prodotta dalle valanghe. Da anni il Codacons chiede, come già si fa per il casco piuttosto che per le cinture di sicurezza, di rendere obbligatorio l`uso dell`A.r.v.a. per chi decide di fare escursioni sci-alpinistiche, con relative sanzioni. Troppo spesso, infatti, ci si avventura in montagna senza avere attrezzature adeguate che possono rivelarsi decisive in casi di emergenza.
Una modifica indispensabile della legge 24 dicembre 2003, n. 363, la normativa in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali, legge peraltro già stata dimenticata e inapplicata. Svariati, infatti, gli articoli violati, a cominciare dall`art. 5 che prevedeva il finanziamento di campagne informative “a cadenza annuale, volte a promuovere la sicurezza nell`esercizio degli sport invernali“ e per i quali era stanziata la somma di 500.000 euro annui. Chi ha visto la campagna informativa del 2007?
Il Codacons ricorda che il 90% delle persone travolte provoca personalmente il distacco della valanga. Di seguito i consigli per ridurre i rischi:
• Siamo noi che dobbiamo adattarci alla montagna e non viceversa. Capita spesso, ad esempio, avendo fatto tre ore di viaggio in macchina per poter fare l’escursione, di volerla fare lo stesso anche se il tempo è cattivo, la pista è chiusa o il rischio valanghe è alto: è da incoscienti!
• Guardate le previsioni del tempo prima di avventurarvi in un’escursione. In alta montagna, indispensabili anche le informazioni nivologiche.
• Per le escursioni sci alpinistiche dovete indosssare l`equipaggiamento completo per l`autosoccorso: Arva, pala, sonda, telo termico, torcia elettrica frontale
• Indossate l`A.R.V.A. sempre su emissione.
• Non avventuratevi mai da soli, possibilmente andate con qualcuno più esperto di voi. Informate dell`itinerario che intendete percorrere una terza persona.
• Studiate con attenzione l`itinerario ed il suo grado di difficoltà. Anche se siete bravi e competenti, è bene informarsi da persone esperte del luogo sui possibili pericoli.
• Percorrete singolarmente i pendii molto ripidi, mantenendo le distanze di sicurezza (in salita almeno 10 m).
• Nel caso di condizioni di instabilità del manto nevoso, non avventurarsi su pendii con inclinazione superiore a 30°.
• Evitate le parti più ripide dei pendii, i canaloni, le zone sottovento. Meglio muoversi lungo le creste, le dorsali ed i tratti pianeggianti. Gli attraversamenti di pendii aperti vanno il più possibile evitati, risalendoli o scendendoli lungo la linea di massima pendenza. Quando un attraversamento è necessario il pendio deve essere tagliato il più in alto possibile. La salita e la discesa di un canalone deve avvenire sempre verticalmente e lungo i margini. Evitate assolutamente l`attraversamento di zone sospette che confluiscono in crepacci, salti di roccia, pietraie affioranti.
• Aggirate i recenti accumuli di neve portata dal vento.
• Il sordo rumore wumm è l`inconfondibile segnale d`allarme.
• Non percorrete in nessun caso piste, itinerari e sentieri chiusi!
• Partite presto.