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?MUCCA PAZZA E NON MUCCA DI RAZZA??

Questa mattina il TAR del Lazio deciderà sul ricorso del CODACONS contro il provvedimento di Veronesi che ha sbloccato le importazioni delle vacche dalla Francia e sul ricorso del proprietario della Cascina Malpensata (cui il Codacons si oppone) per impedire l’abbattimento di tutte le vacche dell’allevamento in cui fu ritrovata la prima vacca affetta da BSE. Sono giunte intanto al Codacons tantissime telefonate di consumatori che hanno palesato perplessità in riferimento ad una pubblicità promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, avente per oggetto la ?Mucca di Razza?. Secondo tale pubblicità alcune razze bovine non presenterebbero rischi di BSE, in quanto ?tradizionalmente allevate in modo naturale, con mangimi genuini e salubri?. Inoltre si afferma ?che, soprattutto se controllate e certificate secondo regolamenti severi, garantiscono la massima sicurezza dei consumatori?.Vi è quindi un’evidente contraddizione: in primo luogo, facendo riferimento ai controlli, si riconosce che di per sé l’allevamento tradizionale non è sufficiente a garantire un’adeguata sicurezza ai consumatori (e lo dimostra il fatto che anche un bovino, appartenente alla razza Frisone, razza allevata in modo naturale, abbia contratto il morbo della ?mucca pazza?); in secondo luogo si dice che ??se controllate e certificate??, lasciando così intendere che alcuni allevamenti o anche singoli capi possono sfuggire a tali controlli. Infine si invita il consumatore ad avere fiducia nelle strutture di controllo e di certificazione che assicurerebbero ?massima sicurezza?.A questo punto ci chiediamo: come può il consumatore, alla luce degli ultimi eventi, fidarsi della struttura di controllo italiana quando questa si è dimostrata totalmente inaffidabile, visto che sono stati trovati mangimi di farine animali, vietate dal 1994 ancora nel 2001? Inoltre, leggendo in modo veloce la reclame, il consumatore può dedurre che alcune razze bovine sono immuni dal morbo della mucca pazza, ed essere così ingannato dalla pubblicità stessa,che mette in evidenza esclusivamente alcune razze. Cosa gravissima, in quanto lo stesso Istituto Zootecnico Zooprofilattico di Torino ha confermato che tutte le razze bovine, sia da carne che da latte,sono, scientificamente, tutte ugualmente suscettibili di contrarre il morbo della ?mucca pazza?. Il Codacons chiede quindi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che venga immediatamente inibita la continuazione di questa pubblicità ingannevole e che vengano applicate le sanzioni previste dal D.Lgs n. 74/92.

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