Quando il CODACONS, poche settimane fa, lanciò l’allarme sulla pericolosità delle carni italiane, il Ministro per le Politiche agricole Alemanno, minacciò di denunciare l’associazione. Allarmista, incosciente, esagerata. Questi furono alcuni degli aggettivi utilizzati per definire il CODACONS.
Parole?tante parole?forse troppe. Quello che conta, in realtà, sono i numeri dell’emergenza mucca pazza che, a distanza di un mese dal primo caso di contagio umano, appaiono più che mai inquietanti.
L’ultima operazione dei Nas ha portato al sequestro di 10.608 chili di carne e 26 tra allevamenti e macelli, per un valore di 18 milioni di euro. Scoperti addirittura 9 macelli clandestini, che vanno ad aggiungersi a quelli scoperti in Sicilia, Puglia e Calabria. Su 1.234 controlli sono state accertate 666 infrazioni penali e amministrative: deferite 357 persone.
Alla luce di questa situazione ogni dubbio viene fugato: il CODACONS AVEVA RAGIONE e la carne italiana non è affatto sicura. Proliferano i macelli clandestini, farine animali ancora in circolazione, bovini sottratti ai controlli e rubati agli allevatori, possibili interventi della mafia?
Ma, coma accade spesso in queste occasioni, sull’emergenza mucca pazza e sui rischi per la carne è già caduto il silenzio della stampa e delle Autorità?.almeno fino al prossimo morto, ovviamente!