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MUCCA PAZZA: VERONESI HA MENTITO!

Nei mesi scorsi Veronesi aveva sentenziato: 30 bovini entro il 2001risulteranno positivi ai test anti-bse. Tale stima era stata fatta sulla base di 10.000 test settimanali promessi dal Ministro. Ebbene, da dicembre 2000 fino ad oggi sono stati effettuati appena 82.905 test, contro i 225.000 concordati, e i casi di mucca pazza sono già 14. Le previsioni del Ministro sono state superate del doppio e, a questo ritmo, si avrebbero a fine anno oltre 90 casi di mucca pazza, a fronte dei 30 previsti da Veronesi. E’ inaccettabile poi la lentezza con cui vengono effettuati i test sui bovini italiani: appena 16.581 controlli al mese, contro i 45.000 promessi da Veronesi. Ritardi di questo genere, quando c’è di mezzo la salute umana, creano situazioni di grave pericolo.
Il CODACONS denuncia quindi al Tribunale dei Ministri il Ministro della Sanità per ritardo d’atti d’ufficio in relazione all’arretrato sui test. Di questo passo altro che 30 casi di mucca pazza all’anno! Si prospetta una vera e propria epidemia tra i bovini italiani con oltre 90 casi all’anno!
IN ITALIA IL PERICOLO DELLA ?MUCCA PAZZA? NON E’ CESSATO! MILIONI DI ITALIANI A RISCHIO PRIONE NEI PROSSIMI 20 ANNI. Gli allevatori nascondono le mucche morte per evitare i test nel timore di dover abbattere le mandrie in caso di positività.

Nel febbraio scorso il responsabile dei servizi veterinari del Piemonte Mario Valpreda aveva chiesto l’obbligatorietà dei test sulle mucche eliminate prima del tempo, dopo il caso di ?mucca pazza? nella provincia di Brescia, destinata all’industria alimentare (scatolette o hamburger), ma il governo fa finta di niente e va a rilento.

La realtà è che in Italia, a distanza di un anno dall’allarme epidemico europeo, si sa ancora poco sulla reale estensione della malattia animale .

I ministri della sanità e dell’agricoltura, Veronesi e Pecoraro Scanio, e il Commissario Alberghetti ancora esitano sull’abbattimento delle mandrie colpite e fanno finta di non sapere che gli stessi test finora adottati hanno scarsa sensibilità e risultano positivi solo quando la malattia è molto avanzata e quindi non sono in grado di individuare i casi malati nelle prime fasi.

E che la diffusione orizzontale della malattia tra gli animali della stessa mandria è molto verosimile, come si è affermato nel marzo scorso nel Seminario scientifico tenutosi presso il Ministero dell’Agricoltura, in cui si sono criticate le lentezze delle autorità sanitarie italiane.

Sono ancora segnalati casi di macellazione clandestina e di presenza di mangimi animali
Si passa sotto silenzio inoltre la previsione che vi possano essere in Europa milioni di esseri umani ?portatori sani? dei prioni e che nel futuro non si può escludere la diffusione interumana con le trasfusioni di sangue e gli strumenti chirurgici.

Inoltre continuano a circolare in Italia sottoprodotti a base di grasso bovino persino nelle farmacie.

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