La musica italiana sta morendo, e molti artisti bravi e talentuosi non potranno più far arrivare la propria voce e le proprie note alla gente.
Numerosissimi cantanti, seppur amati dal pubblico, sono stati stritolati dalla perversa macchina discografica delle multinazionali: le radio passano solo un certo tipo di canzoni (le cosiddette ?hit?), se le canzoni non passano per radio, i distributori fanno fatica a distribuire i prodotti di tali artisti e le case discografiche indipendenti non investono sui loro cd perché c’è questa difficoltà dei distributori; il consumatore, se non ascolta per radio una canzone, non può certo conoscerla e amarla, di conseguenza non la può acquistare presso i rivenditori, e ricomincia il circolo vizioso che, purtroppo, coinvolge anche gli artisti emergenti, sui quali si investe sempre meno.
Purtroppo in tale situazione le radio hanno una enorme responsabilità. I grandi network trasmettono oramai in prevalenza musica straniera, e canzoni costruite a tavolino esclusivamente per passare a ripetizione nei circuiti radiofonici. Tutto ciò ? affermano Adoc e Codacons ? a discapito della qualità e della canzone italiana, che se non riceve un’adeguata promozione radiofonica non può certo arrivare alla gente e nei negozi.
Adoc e Codacons aderiscono quindi allo sciopero nazionale del 21 giugno (lanciato da AudioCoop e appoggiato da 150 produttori indipendenti, da organismi e associazioni come ARCI e IMAIE, dal circuito nazionale di oltre 100 web radio e dal Mei -Meeting delle Etichette Indipendenti-) data in cui tutti gli utenti sono invitati a spegnere le grandi radio e tv, che non danno spazio alla nuova musica emergente del nostro paese, e ad accendere le radio e tv locali e le web radio e tv che danno spazio alle nuove proposte e a tutti gli artisti.