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Mutui, 23 banche multate per 10 mln

L`Antitrust ha inflitto una multa da quasi 10 milioni di euro a 23 banche per avere “impedito o reso troppo onerosa per i consumatori, già titolari di un mutuo, la surrogazione del mutuo stesso“. Lo rende noto, in un comunicato, l`associazione Altroconsumo. Le multe – per un totale di 9,680 milioni di euro – vanno da un massimo di 500 mila euro (a carico di UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Deutsche Bank) a un minimo di 300 mila euro a seconda degli istituti di credito. Diverse le posizioni dei vari istituti: “In alcuni casi – spiega il garante – le imprese hanno orientato il cliente a scegliere la più costosa opzione della sostituzione. In altri hanno fatto pagare oneri non previsti dalla legge. Alcune banche – sottolinea ancora l`Authority – hanno adottato entrambi i comportamenti a danno del consumatore“. � stato inoltre “violato l`obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo, anche con informazioni incomplete e inesatte“. Le sanzioni sono scattate a seguito delle istruttorie avviate alla luce di una segnalazione dall`associazione Altroconsumo e di ulteriori denunce, pervenute anche tramite il Call Center del Garante. Secondo l`Antitrust, “le banche, con diversi comportamenti, analizzati dettagliatamente nei singoli provvedimenti e distintamente sanzionati, in ragione del tipo e della gravità della violazione accertata, della loro durata e della dimensione delle banche, hanno negato o comunque ostacolato la portabilità gratuita (surroga) dei mutui da parte della clientela, prevista dalla legge, venendo meno agli obblighi di diligenza professionale e fornendo informazioni incomplete o non veritiere alla clientela“. Diverse, quindi, le posizioni dei vari istituti di credito. Il garante indica tre fattispecie: sostituzione del mutuo in luogo della surroga, surroga attiva ma con oneri a carico dei consumatori e sostituzione del mutuo in luogo della surroga e surroga onerosa. Il primo caso, spiega la nota, riguarda “Intesa SanPaolo, Bnl, Deutsche Bank, Banca Popolare di Sondrio, la Banca Popolare di Vicenza con la controllata Banca Nuova, nonché Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banca Popolare Commercio e Industria, appartenenti al gruppo UBI Banca“, che “hanno proposto alla clientela, nel corso di periodi risultati diversi sulla base dei singoli accertamenti istruttori, la più costosa pratica della sostituzione. In tal modo, attraverso i passaggi necessari per la sostituzione del mutuo (estinzione del mutuo/apertura del nuovo mutuo, cancellazione ipoteca/iscrizione nuova ipoteca) le banche in questione hanno trasformato in oneroso ciò che la legge prevedeva come gratuito“. La seconda fattispecie, sulla base agli accertamenti istruttori condotti dall`Autorità, si applica alle “società Monte dei Paschi di Siena, Banca Antonveneta, Banca Carige, Banca Sella, Credito Artigiano, Credem e Bipop Carire, appartenente al gruppo UniCredit, e Banca Popolare di Verona, San Geminiano e San Prospero, e la Banca Popolare di Lodi, appartenenti al gruppo Banco Popolare“, che “hanno attivato la portabilità del mutuo, ma – a tal fine – hanno imposto, in misura differenziata, oneri ai consumatori non previsti dalla legge“. La terza, infine, riguarda, “UniCredit Banca, Banco di Sicilia e UniCredit Banca di Roma, appartenenti al gruppo UniCredit, e Banca Popolare di Milano“, per le quali l`Antitrust ha accertato che “dapprima non hanno effettuato operazioni di surroga ma unicamente di sostituzione dei mutui. Solo successivamente, hanno effettuato la surrogazione attiva, ma ponendo comunque a carico della clientela, in diversa misura, oneri non consentiti“. Il Codacons, intanto, ha fatto sapere di essere pronto ad avviare una class action contro le banche. “� inammissibile – ha dichiarato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – che si accerti che per due anni le principali banche italiane hanno violato una legge dello Stato, intascando milioni di euro in debiti e non esista nel nostro Paese, come negli Stati Uniti la possibilità di vedere andare in carcere i responsabili di tali misfatti“.

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