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MUTUI AGEVOLATI: COMMISSARIO PER SOSTITUIRE TREMONTI










La vicenda dei mutui ?agevolati?,che interessa almeno 500.000 famiglie e risparmi sugli interessi di circa 1 miliardo di euro l’anno (2.000 miliardi delle vecchie lire),sia per i mutuatari che per gli enti locali (Regioni,Province,Comuni) che si sono accollati l’onere di una quota parte degli interessi all’atto del finanziamento,per dare la possibilità ai cittadini meno abbienti di acquistare la ?prima casa? per abitarci,sta assumendo contorni farseschi e vergognosi: si stanno dilatando tutti i tempi necessari per ritardare il più possibile la soluzione di una questione, che avvantaggia solo ed esclusivamente le banche,ma penalizza gli enti locali ed i consumatori.

Nel 1999 era stata emanata una legge,la n.133 ed un regolamento di esecuzione,n.110,per consentire alle banche di rinegoziare i mutui agevolati, fissati a tassi di interesse medi del 18 per cento (con punte del 25 per cento),impugnati dall’Associazione Bancaria (ABI) al Tar del Lazio che ha rigettato l’impugnativa per insussistenza di motivazioni.
Secondo fonti attendibili, la Banca d’Italia avrebbe fornito da circa due mesi, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, la rilevazione sui tassi dei mutui fondiari, per consentire al Ministero stesso di emanare un Decreto che fissa il tasso di riferimento dei mutui agevolati,che devono restare al di sotto del saggio dell’8 per cento (come i tassi di sostituzione dei mutui cosiddetti ?usurari?), su base annua.

Poiché la sentenza n° 6175 del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso presentato dall’ABI contro la finanziaria del 2001, è stata depositata il 7 luglio 2002, ci chiediamo che cosa aspetti il Ministero dell’Economia ad emanare un Decreto in grado di permettere alla Pubblica Amministrazione (che può destinare tali risorse finanziarie in investimenti produttivi) ed ai cittadini interessati, di recuperare le ingenti somme arretrate (si pretenda la giusta valuta) e di diminuire le uscite relative alle rate future,che le banche continuano ad incamerare a tassi elevatissimi.

Qualora il ministero,velocissimo nella creazione della finanza creativa,ma lentissimo nell’attivare la semplice burocrazia per far recuperare ingenti somme indebitamente detenute dagli istituti bancari,non risolve in tempi brevi la questione, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI non escludono di diffidare formalmente il Ministro e chiedere un commissario ?ad acta? che possa sostituire Tremonti, così come prevedono le norme vigenti.

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