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Mutui, maxi-multa alle banche

L`Antitrust chiede 10 milioni di euro a 23 istituti Clienti indirizzati a scegliere l`opzione più costosa, oneri non dovuti, informazioni incomplete e inesatte. Trasferire un mutuo da una banca all`altra sembra restare un`operazione a ostacoli, che può riservare amare sorprese a clienti, in alcuni casi con un corollario di oneri e costi assolutamente non dovuti. Sulle pratiche scorrette di 23 banche si è abbattuta una sanzione dell`Antitrust, che al termine di un istruttoria partita tra aprile e maggio ha accertato violazioni alle norme che prevedono la portabilità gratuita, ossia la possibilità di spostare il mutuo ad altra banca senza spese. E ora i clienti che abbiano subito un danno, potranno rivolgersi alla banca per chiedere un rimborso. Mentre il Codacons si dice pronto ad avviare una class action contro le banche. LA SANZIONE Quasi dieci milioni di euro l`ammontare complessivo della multa, con sanzioni singole che vanno da un minimo di 300 mila a un massimo di 500 mila euro, a seconda della fattispecie della violazione. Nella lista degli istituti entrati nel mirino del Garante, alcuni tra i principali gruppi italiani, come Unicredit, Intesa SanPaolo, Mps, Bnl, ma anche Deutsche Bank e numerose banche popolari (ma nessun istituto sardo). Il dossier del Garante che ha fatto scattare le multe è stato aperto a seguito di una segnalazione dell`associazione Altroconsumo e di ulteriori denunce, pervenute anche tramite il Call Center del Garante. Proprio sul sito internet di Altroconsumo, è possibile scaricare una lettera tipo da inviare alla propria banca per chiedere il rimborso delle spese ingiustamente pagate. LE ACCUSE Diverse le posizioni dei vari istituti di credito. In alcuni casi, secondo quanto accertato dall`Antitrust, hanno orientato il cliente invitandolo ad optare per la sostituzione del mutuo, anziché avvalersi della portabilità, e in questo modo, sfruttando i vari passaggi necessari, hanno trasformato in oneroso ciò che la legge prevedeva come gratuito. In altri casi hanno fatto pagare extra-costi che le normative non prevedono. E poi ci sono state banche che hanno adottato entrambi questi i comportamenti. Un quadro a cui si aggiunge anche la violazione dell`obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del consumo, e la diffusione di informazioni incomplete e inesatte. Ora la palla passa alle banche, che potrebbero anche impugnare il provvedimento. Per il momento ha commentato solo Unicredit, per assicurare e sottolineare la correttezza del proprio operato, mentre, spiega, “valuterà la possibilità di un ricorso“. Soddisfatti, ovviamente, i consumatori. Pesante la reazione dell`Aduc, che parla di “cartello anticoncorrenziale fra un nutrito drappello di banche“. Il Codacons, intanto, affila le armi per preparare un class action contro le banche che hanno negato i benefici della legge Bersani

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