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Nanga Parbat: il Codacons e i soldi buttati al vento

Gentile signor Dell`Eva, il Codacons è felicissimo, come Lei, dell`avvenuto salvataggio dei due alpinisti Kehrer e Nones e, come Lei, si rammarica solo che il terzo componente della spedizione purtroppo non ce l`abbia fatta. Pertanto, premesso che “il Codacons non è tutto qui“, e che l`Associazione da noi rappresentata cerca di affiancare ogni battaglia utile per il buon governo e per la salvaguardia delle risorse economiche di ogni cittadino, è di chiara comprensione che il quesito volto dal Codacons nazionale al Governo italiano circa il costo delle operazioni di recupero degli alpinisti è del tutto fondato e legittimo. Si tratta, infatti, di un intervento pubblico a sostegno di un`iniziativa privata (doveroso il salvataggio, atto a risolvere una difficile impresa affrontata da soggetti privati senz`altro scopo che la “conquista“ della montagna). Posto che al Codacons la montagna piace anche come elemento naturale da ammirare, immaginare, rispettare e non solo da conquistare e possedere, è giusto che ognuno la interpreti a modo suo: con la piena consapevolezza però dei rischi, dei disagi e delle spese che ogni scelta rischiosa comporta. Comunque non tema: la nostra Associazione tiene sempre alta la guardia per evitare, laddove possibile, “soldi buttati al vento“, come Lei paventa, e alla qual cosa giustamente riporta la pubblica attenzione.

Gloria Canestrini Pres. regionale Codacons

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