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Natale, consumi in calo del 25%

ROMA – Con la crisi economica che incombe si preannuncia un Natale magro sul fronte dei consumi, con un calo delle vendite che potrebbe raggiungere in certi settori il 25%. Questa la previsione del Codacons, che ha condotto una prima indagine per testare la propensione agli acquisti da parte dei consumatori nel periodo delle prossime festività natalizie, da cui emerge anche che la maggioranza dei cittadini chiede di anticipare i saldi prima delle feste. L’indagine dell’associazione dei consumatori evidenzia che l’89% del campione intervistato (circa 1.500 famiglie su tutto il territorio) vuole i saldi di fine stagione già a dicembre. Il sondaggio mostra inoltre una forte tendenza a ridurre gli acquisti nel periodo natalizio, in assenza di un sensibile calo dei prezzi prima delle feste: si prevede infatti una riduzione dei consumi del 5% nel settore degli alimentari, del 25% nel settore degli addobbi per la casa, del 20% in regali vari e del 10% in giocattoli. “Per il primo anno anche i consumi alimentari potrebbero subire una contrazione durante le feste di Natale”, afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “Questo perchè – aggiunge – i rincari registrati da inizio 2008 e la forte crisi economica che ha investito l’Italia, ridurranno all’osso il budget da dedicare al cenone, all’acquisto di addobbi per la casa e regali vari. Invitiamo pertanto i singoli commercianti, se non vogliono vedere le proprie vendite crollare a picco a Natale, ad anticipare i saldi almeno al 15 dicembre”. Feste di Natale a casa per il 40% degli italiani, il 15% in più dell’anno passato. Questi i risultati di un’indagine dell’Adoc condotta, attraverso un sondaggio a campione, sui desideri di vacanza dei cittadini-consumatori. Ben il 40% degli italiani passerà le feste natalizie tra le mura domestiche – commenta Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – mentre il 26% degli italiani riuscirà a godersi solo un weekend in Italia, il 3% in meno del 2007. Tra i partenti le mete preferite restano le città d’arte e le capitali europee, ma si registra un boom per le stazioni termali e gli agriturismi con strutture dedicate al benessere, luogo di villeggiatura preferito da circa l’8% dei partenti. Data la riduzione dei giorni a disposizione a causa del carovita, molti italiani preferiscono passare 3-4 giorni in completo relax, rifugiandosi nelle terme e nella natura, scappando dalle beghe quotidiane.
 

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