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NATALE E CONSUMI: VERA E PROPRIA ?BUFALA MEDIATICA? LA CORSA ALLO SHOPPING DI 10 MLN DI ITALIANI






Saremmo molto curiosi di conoscere i metodi di rilevazione, così dettagliati, utilizzati da sedicenti associazioni di consumatori, sulla ripresa dei consumi e la sfrenata rincorsa agli acquisti di Natale dei cittadini, ben 10 milioni, che avrebbero speso ben 700 milioni di euro in questo primo fine settimana di dicembre, affollando negozi e centri commerciali, per acquisti connessi con le feste, che in 12 grandi città avrebbero preso d`assalto i centri commerciali, con un incremento delle presenze del 15% rispetto allo stesso periodo dell`anno scorso, mentre nei negozi tradizionali, che non offrono ancora sconti e riduzioni, si registra una leggera flessione.

L`attenzione delle famiglie sarebbe andata in particolare ai regali di Natale, che avrebbero riguardato oltre il 50% degli acquisti: la percentuale è attesa in forte ascesa a partire dal 15 dicembre, quando gli italiani potranno contare anche sulla tredicesima. I prodotti più acquistati sarebbero stati i regali per i bambini (24%), ma anche l`abbigliamento, sia da mettere sotto l`albero che da indossare subito (20%). Gli alimentari (che comprendono in questo caso anche la normale spesa per questi giorni, non solo panettoni e torroni) viaggiano intorno al 15%, l`hi-tech al 14% e il comparto oggettistica e design al 12%.

Mentre le stesse organizzazioni dei commercianti stimano flessioni consistenti degli acquisti, dall’abbigliamento agli alimentari, piangendo miseria sul calo dei consumi, mentre i cittadini sono alle prese con una fortissima recessione, che costringe le famiglie ad indebitarsi del 14 per cento in più rispetto al 2004 con banche e finanziarie, per sbarcare il lunario, sedicenti organizzazioni dei consumatori tentano di far passare dati sulla frenetica corsa agli acquisti.

Le famiglie italiane sono state costrette ad indebitarsi per la prima volta, anche rateizzando i libri per mandare i figli a scuola come dimostra il trend di crescita del credito al consumo, che indicano per l`intero settore un incremento sul 2004 del 14 % con l’espansione dei prestiti diretti (+28,7%), dei finanziamenti erogati attraverso carte di credito revolving (+21,9%) e dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio (+35,3%), ad indicare la tendenza ad indebitarsi per la consistente riduzione del reddito disponibile per gli acquisti a tassi di interesse anche superiori al 20 per cento, che rasentano l’usura.

Nella classifica degli acquisti a rate al primo posto troviamo l`automobile (48%), seguono gli elettrodomestici, dal frigorifero alla tv all`Hi-fi, con il 27%,mentre il 16% dei finanziamenti viene chiesto per comprare mobili per la casa, per rinnovare il salotto o la camera dei ragazzi, al quarto posto il computer e l`elettronica, segue l`acquisto rateizzato del motorino. Circa il 2% del volume complessivo di credito al consumo riguarda la spesa per vestiti e scarpe.

Le associazioni dell’Intesaconsumatori Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori, iscritte nel CNCU ai sensi della legge 281/98, ricordando che la legge ed il Codice del Consumo impongono paletti ben precisi alle associazioni di consumatori, i cui statuti devono essere ispirati ad un ordinamento democratico, hanno rilevato nell’ultimo week end una flessione marcata degli acquisti da parte di cittadini, che hanno fatto la fila nei centri commerciali, avendo poco o nulla da spendere, vista anche la prossima tredicesima ipotecata all’80 per cento per pagare tasse, rate di mutuo e debiti pregressi.









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