ROMA. L’esercito dei nuovi poveri comincia a rovistare tra gli scarti. Si presenta all’orario di chiusura dietro alle bancarelle, ai mercati generali dove si vende frutta e verdura all’ingrosso, fruga negli scaffali e tra le offerte speciali nei supermercati. I nuovi poveri sono soprattutto anziani, che la Cia (confederazione italiana agricoltori) ha censito in oltre un milione di persone. Secondo questa indagine, questo milione è l’esercito più disperato che guarda dietro alle bancarelle per recuperare scarti non commerciabili. A questi si aggiungono altre tre milioni di persone che non vanno al mercato prima delle 13,30, quando verdure invendute vengono smerciate a prezzo ribassato. La lunga fila dei nuovi poveri, secondo l’Istat, è ormai all’incirca di 7 milioni e 540 mila, il 12,8 per cento dell’intera popolazione. Secondo la Cia, in meno di cinque anni, i poveri sono aumentati del 35 per cento, e sempre più numerose sono le famiglie che non riescono ad arrivare alla quarta settimana. Il calo dei consumi alimentari stimato per il 2008 tra il 3,5 e il 5 per cento, è simbolico di una situazione molto articolata. Soprattutto nel Sud la soglia di povertà arriva anche al 23 per cento. Una povertà diffusa tra le famiglie numerose o di nuclei di anziani che stanno da soli o in coppia con redditi che non superano i 986 euro mensili. Un dato simbolico di questa situazione viene dai sempre più numerosi furti di alimentari nei supermercati. Una parola d’ottimismo viene dalla Confcommercio, che prevede un Natale magro ma senza il paventato crollo dei consumi. Gli italiani spenderanno circa otto miliardi delle loro tredicesime, l’1,1 per cento in più rispetto al 2007. Il volume dei consumi subirà una flessione comunque, ammette la confederazione dei commercianti, tra l’1 e l’1,5 per cento, considerando che sui beni commerciabili l’inflazione si attesterà intorno al 2,5/3 per cento. Le famiglie spenderanno a prezzi correnti oltre 3 miliardi in generi alimentari. «Troppo ottimista – polemizza il Codacons -, la verità è che il Natale 2008 sarà uno dei più gelidi sotto il profilo dei consumi»