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Negativo il bilancio del primo sabato di saldi

I saldi estivi non decollano. Con il primo fine settimana di luglio sono partiti ufficialmente gli sconti di fine stagione: non troppo affollati i negozi, caute per ora le stime dei commercianti che almeno sperano di poter recuperare i costi, attivi i controlli delle associazioni dei consumatori che vigilano sulla correttezza dei commercianti, mentre quelle di categoria lanciano l`allarme del calo fatturato. Roma, Milano, Bari, Torino, Bologna, Ancora e Trieste le città che dopo Napoli e Genova hanno dato il via ieri ai saldi. Tra carovita imperante e caldo afoso insistente, soprattutto al centro e sud del Paese, non si può parlare esattamente di partenza boom. Qualche eccezione per le città del nord, come Torino e Milano, dove i punti vendita griffati, e non solo, sono stati presi d`assalto. Altalenante anche l`adesione dei negozianti alle ordinanze dei comuni che consentivano l`apertura prolungata fino a mezzanotte. Negativo per cominciare il bilancio del primo sabato di saldi per Roma, dove il Codacons ha registrato il 10 per cento in meno di cittadini in giro per le strade del centro e nei centri commerciali, evidenziando anche un -15 per cento della propensione all`acquisto. Lo shopping non sfonda neanche a Bologna, dove gli sconti sono iniziati con due giorni di anticipo. Mentre Torino segnala una discreta partenza e Milano ha visto code davanti ai negozi del lusso tra via Montenapolene e via della Spiga e folla nei negozi d`abbigliamento e accessori dei grandi centri commerciali. In calo del 25-30 per cento rispetto allo scorso anno invece, le previsioni sugli acquisti che, secondo il Codacons, faranno gli abitanti della Sicilia, ovvero non più di 120 euro e solo il 50 per cento potrà permetterseli. Stesso discorso per la Puglia, dove Telefono Blu stima che verranno spesi 140 milioni di euro, il 10 per cento in meno rispetto al 2006, di cui 40 fuori dalla regione. “I cittadini sempre più impoveriti – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – tagliano in modo particolare le spese per abbigliamento e calzature, al fine di poter far fronte a rate, bollette, mutui e tariffe sempre crescenti. L`unica soluzione è quella di liberalizzare i saldi e arrivare ad una generale e sensibile riduzione dei prezzi per far riprendere i consumi degli italiani“. Secondo i dati diffusi da Confcommercio, c`è una crisi profonda dei consumi, che a maggio hanno segnato un calo annuo del 2,7 per cento. L`organizzazione calcola che ogni famiglia dovrebbe spendere mediamente poco più di 280 euro, per un giro d`affari pari a 4 miliardi di euro e con un`incidenza dell`11,2 per cento sul fatturato annuo del settore. Mentre per i consumatori, le famiglie alle prese con i saldi saranno oltre 13 milioni e ognuna sborserà 373 euro (circa 143 euro pro capite), per una spesa complessiva di 4 miliardi 932 milioni di euro.

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