Da anni il CODACONS si batte per una riduzione delle spese o per meglio dire degli sprechi come metodo per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale. Per tale motivo l’associazione non ha finora protestato contro il metodo del Ministro Sirchia volto a contenere le spese sanitarie. Ma ora si fa strada un sospetto, e cioè quello che Sirchia non intenda risparmiare per investire, bensì risparmiare per risparmiare. Insomma, se i tagli servono per migliorare un servizio deficitario allora i consumatori possono sopportare un sacrificio in vista di un vantaggio superiore. Ma se agli utenti del SSN vengono riproposti i ticket, vengono tolti i servizi convenzionati, vedono aumentare la propria spesa annuale per cure e non ricevono un miglioramento dei servizi, allora si deve concludere che il Ministro ha fallito e deve dimettersi.
L’ultima intervista sul metodo per diminuire le vergognose liste d’attesa, talmente lunghe da rendere a volte inutile l’esame per il quale ci si mette in fila, suona un po’ troppo demagogica. Va bene aumentare gli orari d’apertura degli ambulatori, ma quali investimenti intende fare il ministro? Pensa davvero che troverà specialisti disposti a lavorare 3-4 ore al giorno gratuitamente?
E inoltre non servono nuovi macchinari o strumenti più moderni? Dove sono gli investimenti in tal senso? Insomma il CODACONS non crede che basti promettere e pretendere dalle Regioni piani futuri: occorrono anche seri investimenti strutturali. Ed allora se entro 3 mesi non si vedranno i primi risultati concreti si dovrà prendere atto che in Italia il servizio offerto agli utenti è diminuito rispetto al passato e non ci sono stati miglioramenti strutturali. Allora il Ministro dovrà prenderne atto e dimettersi. Intanto il CODACONS ha presentato esposti alle Procure della Repubblica delle principali città italiane ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio ed omissione di soccorso in relazione ai dati relativi alle interminabili liste d’attesa negli ospedali italiani.