Vetrine illuminate e folla per le strade: i saldi invernali hanno riportato gli italiani nei negozi. Dominano gli acquisti calibrati e le vendite resistono anche grazie a offerte inedite, che presentano la merce in vetrina con sconti superiori al 50%. Mariano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, conferma questo quadro: «Nonostante qualsiasi bilancio sia prematuro, tutte le nostre federazioni attestano che i consumi stanno tenendo grazie anche ai forti sconti, lungo quel trend di moderata riduzione che è proprio di questo momento economico». I saldi invernali sono ormai iniziati in tutte le più importanti città italiane e le prime rilevazioni segnalano come le grandi marche dell’abbigliamento continuino a tentare i consumatori, che hanno affollato gran parte dei negozi nostrani: da Torino a Palermo e da Milano a Roma, sebbene non siano mancate eccezioni. Ma dappertutto sono stati gli outlet a segnare i risultati maggiori di affluenza. Ieri mattina, i primi clienti diretti verso il "Serravalle outlet" uno dei centri più frequentati dai milanesi- formavano una coda di quattro chilometri (si veda pezzo sotto). Nel capoluogo lombardo, ieri al primo giorno di liquidazioni stagionali, moltissimi consumatori hanno popolato le strade del centro nonché il noto quadrilatero della moda dove le griffe più prestigiose non sembrano aver sofferto gli effetti della crisi, anche grazie a sconti inaspettati: Chanel, per esempio, liquida la collezione 2007 al 50% e Hermès, per la prima volta, offre su alcuni capi il 60% di sconto. Da via Torino, a ridosso del Duomo, lungo corso Vittorio Emanuele II, la strada che porta alla centralissima piazza San Babila, si snoda l’offerta commerciale dei negozi più popolari: H&M, Zara, Calzedonia, Celio, Tezenis, Alcott, solo per citarne alcune. Grandi spazi illuminati per celebrare la stagione dei saldi, pieni di clienti che hanno aspettato in fila anche prima dell’apertura, verso le dieci di mattina. E sconti mai visti: mediamente il 50 ma anche l’80% in alcuni negozi. Qualche commerciante lamenta un’affluenza minore o il fatto che ci sia una sorta di "turismo commerciale" più che reale shopping. Ma sono mosche bianche in un quadro che appare sostanzialmente positivo. Diversa, invece, la valutazione che fanno da Hugo Boss, in via Bagutta: «Sì, ci sono clienti, ma se la gente compra solo durante i saldi per noi è un problema». Nel quadrilatero della moda milanese, dove spiccano via della Spiga e via Montenapoleone, le cattedrali delle griffe di lusso erano accerchiate da clienti in fila dalla mattina, in particolare Gucci, Moncler, Tod’s, Louis Vuitton, Dolce & Gabbana e Ralph Lauren. Qui le boutique sono emblemi del brand, dove luci e colori riflettono l’immagine del marchio pubblicizzato. Ma gli specchietti per le allodole non sempre abbagliano i desideri dei consumatori. «Quest’anno domina la razionalità: i clienti scelgono i piccoli oggetti e non i grandi capi », fanno sapere da Etro. Non tutti i marchi prestigiosi esibiscono offerte sui capi in vendita – è il caso di Louis Vuitton, per esempio- ma molti avvertono la contrazione degli acquisti e puntano sugli sconti. Come Hermès, dove le liquidazioni arrivano al 60%, o Prada, dove la merce è scontata anche della metà. Nella Capitale, lunghe file sotto la pioggia, ma quasi esclusivamente davanti all’ingresso dei negozi di lusso. L’avvio dei saldi a Roma è apparso a doppia velocità, con le griffe considerate l’obiettivo primario e in alcuni casi presidiate già prima dell’apertura. File contenute e attesa alla cassa tutto sommato ordinaria nei negozi di abbigliamento meno "prestigiosi". Il maltempo e il lungo ponte dell’Epifania,che ha spinto molti a lasciare la città, in realtà hanno frenato il debutto dei saldi nella Capitale anche se Confcommercio giudica positivo il primissimo bilancio di ieri. «Prevediamo di poter contenere il calo degli acquisti rispetto ai saldi dello scorso anno al 10% – dice Roberto Polidori, presidente di Federabbigliamento Roma- un dato normale in questa congiuntura di crisi. Indubbiamente- prosegue-c’è una divaricazione tra i consumatori romani. Spende con facilità la fascia alta che può permettersi le grandi marche, che peraltro stanno scontando i loro prodotti fino al 50%. Poi c’è l’universo oculato delle famiglie monoreddito, che badano al prezzo ma anche alla qualità e scelgono negozi di fascia media». Ieri nelle strade più commerciali di Roma, come via Cola di Rienzo e via Appia e nell’area del Tridente, grande passeggio, molto "window shopping" ma fila alle casse non esagerata. Code fin dall’apertura solo nei punti vendita di alcune grandi firme e nei negozi "storici", come Davide Cenci e Teichner. Nei pressi della centralissima via Condotti lunghe file davanti alle vetrine di Fendi e di Fay, Gucci. Buon esordio dei saldi anche per altri marchi noti come Dolce & Gabbana, Tod’s, Brian Cress e Swarovsky. Immancabile la polemica tra associazioni dei consumatori e dei commercianti. Il Codacons parla di falsa partenza, con una diminuzione media delle vendite di almeno il 20%, stime contestate da Federabbigliamento. Molto netto anche il giudizio di Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti: «Basta con le stime allarmistiche e campate in aria di cali anche fino ad un 30% negli acquisti. Il buon senso dei consumatori e la serietà degli esercenti saranno in grado di riportare su un piano di maggiore serenità questa fase importante per i consumi italiani ». Nel resto d’Italia, andamenti oscillanti ma comunque positivi per la prima giornata di saldi. In particolare a Venezia e Torino, che sono state affollate dai consumatori. Nel capoluogo veneto e nel resto della Regione la prima impressione è positiva, grazie anche ai saldi dei negozi che fluttuano tra il 30 e il 50%. «La crisi si sente anche qui commenta la direttrice di una boutique vicino piazza San Marco- ma siamo in linea con i saldi degli anni scorsi». Anche a Torino le liquidazioni hanno aiutato i negozianti. «C’è un calo degli acquisti del 10% rispetto al 2008 ma non la contrazione paventata nei giorni scorsi», conferma Confesercenti. Risultati moderatamente positivi a Catania e Palermo: in Sicilia si stima un girod’affari derivante dai saldi di circa 200 milioni di euro e in tutta l’isola i centri commerciali pubblicizzano sconti che arrivano anche al 70%. Bene anche Rieti e Genova. «Di gente in giro ce ne è stata veramente tanta- commenta Patrizia De Luise, presidente della Confesercenti genovese – e c’è coda davanti ai negozi delle grandi marche». Peggio è andata a Viterbo e a Napoli si è confermata la flessione registrata ieri: un calo del 30% degli acquisti, rispetto al 2008, secondo Federconsumatori.