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NO A NUOVI IMPIANTI INQUINANTI NEL VITERBESE !!!

I partiti litigano per dividersi ?la torta? dell’inquinamento nel viterbese e i cittadini subiscono in silenzio. Ma ora il CODACONS ha detto ?basta !?. Con una istanza di accesso ha chiesto alla Regione, ai Comuni di Montalto, Viterbo, Vitorchiano e Civita Castellana, alla Provincia di Viterbo e al Ministero dell’Ambiente di chiarire esattamente quali e quanti progetti di termocombustori, centrali elettriche e discariche siano in corso nella zona del Viterbese. E, intanto, lancia una proposta provocatoria: secondo il principio della ripartizione delle fonti inquinanti, gli inceneritori si facciano laddove non vi sono già altri siti a rischio. Ad esempio, a Porto S. Stefano, o ad Orbetello (dove spesso soggiorna il Presidente del Consiglio Amato) non vi è alcuna fonte di inquinamento ed è giusto che una fetta di sacrifici vada anche a quelle popolazioni. Sbagliato è, invece, insediare nuovi impianti inquinanti dove già si è a rischio perché si finisce per rendere quelle zone (e il Viterbese, e Montalto di Castro e Civitavecchia, ospitano già due mega centrali elettriche) invivibili. Il CODACONS lancia, quindi, insieme con le principali associazioni canoistiche italiane, una proposta: creare nel Viterbese siti protetti naturalistici che apportino occupazione e turismo. Un parco faunistico sul fiume Fiora, un fiume bellissimo ma abbandonato che ancora conserva i caratteri di naturalità originari con la presenza di moltissime specie di uccelli e animali ed angoli di paradiso nel verde. Il CODACONS chiede che il fiume diventi parco naturale protetto e ?oasi naturalistica?, lo chiede in affidamento e propone di utilizzarla per percorsi in canoa e visite guidate di bird-watching (osservazione degli uccelli), con qualche area controllata per pic-nic e niente altro. Per la spiaggia e l’entroterra che confina con la foce fino alla centrale elettrica, attrezzare un’area per naturisti come a Capocotta. La visita a tale oasi e a tali zone, combinata con periodi di vacanze nelle numerose aziende di agriturismo della zona, porterebbe ricchezza, turismo e occupazione, ma, soprattutto, salvaguarderebbe l’ambiente.

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