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NO A QUALSIASI AUMENTO DELLE TARIFFE AUTOSTRADALI










Si profila all’orizzonte un nuovo aumento delle tariffe autostradali. Nella riunione del Cipe fissata per fine mese potrebbe passare quindi una nuova stangata per gli automobilisti italiani, con aumenti dei pedaggi pari al 2,24% annuo fino al 2012.
Un provvedimento che trova già la fortissima opposizione dell’Intesa dei consumatori, che dice no a qualsiasi possibilità di aumento delle tariffe.

Se la proposta passerà ? affermano le 4 associazioni ? ci rivolgeremo al Tar per bloccare l’incremento delle tariffe a discapito degli automobilisti italiani.

Ma c’è di più. L’Intesa ha inviato oggi stesso una diffida ai sensi della legge 281/98 all’Anas e al Cipe affinchè si proceda ad un ribasso delle tariffe autostradali. Infatti, sostiene l’Intesa, il nucleo di valutazione del Ministero delle Entrate (NARS) ha accertato che le tariffe delle autostrade sono eccessive e devono essere ribassate gradualmente e immediatamente del 4,50% o comunque in consistente misura. A seguito di tale valutazione, il CIPE non può che accogliere le indicazioni tecniche dell`organo sopraindicato; se ciò non avvenisse si realizzerebbe, specie se gli aumenti fossero giustificati da ragioni estranee alla legge e alla concessione come la costruzione di grandi opere, uno sviamento e abuso di potere anche penalmente rilevante, essendo escluso che gli utenti delle autostrade possano pagare investimenti al servizio dell`intera collettività.

Non solo. Un aumento delle tariffe avrebbe effetti devastanti anche sul fronte dell’inflazione. Aumentando i prezzi dei pedaggi, aumenteranno le spese di trasporto delle merci, di tutte le merci, che verrebbero scaricate poi sul prezzo finale dei prodotti al consumatore, con conseguenze drastiche sul caro-vita.

L’accordo tra Governo, Anas e concessionarie, qualora dovesse passare la proposta, appare scandaloso anche per un altro fattore: a fronte del ?massacro? a danno delle tasche degli automobilisti, solo il 10% di tali introiti sarebbe destinato a miglioramenti strutturali della rete, mentre un altro 10% andrebbe per le spese di manutenzione ordinaria, cui bisognerebbe far fronte con le entrate già in essere.

Insomma, una sonora bocciatura quella dell’Intesa, che tuttavia si dice disponibile ad un confronto sulla qualità del servizio autostradale, al fine anche di discutere dell’utilizzo dei proventi derivanti dagli aumenti degli scorsi anni e degli investimenti in materia di sicurezza. Un incontro che l’Intesa chiede oggi a gran voce.





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