L’Intesa delle associazioni dei consumatori, pur non entrando nel merito delle logiche spartitorie che hanno portato alle attuali nomine Rai, chiede un incontro urgente con il presidente e con il consiglio, possibilmente prima della designazione del direttore generale.
L’Intesa delle associazioni, nel ricordare che i principali azionisti della Rai sono gli utenti che pagano il canone (2.350 miliardi di lire nel 2001), ricevendo in cambio palinsesti non sempre all’altezza di un servizio pubblico, con programmi spesso scadenti ed infarciti di pubblicità occulta, con conduttori che effettuano le ?reclame? di prodotti e servizi in violazione delle direttive europee, chiede una televisione di qualità che non debba inseguire,a tutti i costi la televisione commerciale e i feticci ingannevoli dell’audience e dello share.
Chiedono infine maggiore rispetto, non soltanto per la televisione pubblica, ma per tutte le trasmissioni televisive, per la ?Carta di Treviso? sempre più attuale e per i diritti dei minori ad essere informati; una netta separazione tra informazione e pubblicità la cui scandalosa commistione deve preoccupare; l’eliminazione del volume assordante negli spot televisivi, bonificando quei programmi intrisi di volgarità, di mancato rispetto per le diversità culturali e da modelli sociali (velocità, sballo, alcoolismo, trasgressione come modelli positivi), che costituiscono un pessimo esempio per le giovani generazioni.