Gli interrogatori di garanzia degli indagati si concluderanno la prossima settimana, mentre giovedì e ieri sera, Carspac 2 e Carspac 1, nelle riunioni con i propri associati, hanno deciso le strategie per costituirsi parte civile al futuro processo per il crac Coopcostruttori e fissato assemblee in cui si discuteranno i dettagli e verranno nominati i legali. Ieri sera, ad Argenta alla riunione del Coordinamento del Carsapc 1, è stato nominato un legale che dovrà seguire i soci nella costituzione di parte civile ed è stata fissata la data della prossima assemblea che si terrà il 5 novembre prossimo. Valerio Cellini, portavoce Carspac 1 ha ribadito però che «il nostro Comitato continua a perseguire la linea della massima solidarietà. Entro breve vorremmo incontrare LegaCoop per valutare il famoso terzo tempo». Carspac1 vuole mantenere aperto il dialogo per avere il massimo da LegaCoop con strumenti stragiudiziali. Perciò, la costituzione, pur singola dei soci, verrebbe presentata solo contro i vertici Coop, le società di revisione e non contro la Lega nè i tre rappresentanti oggi indagati (Carpanelli, Buzzi e Checcoli). Chi invece ha scelto la via giudiziara per ottenere il rientro dei risparmi sono i soci che hanno aderito al Codacons, usciti dal Carspac, e oggi identificati – giornalisticamente – nel Carspac 2: «Le nostre riunioni continuano – spiega Massimo Cricca, referente ad Argenta – per dare mandato al legale del Codacons per la costituzione di parte civile che si concretizzerà quando il giudice valuterà chi mandare a processo e chi no. Ora continuano le nostre riunioni per informare tutti gli interessati, aderenti Codacons e non». Le riunioni si tengono a novembre, giovedì 6 e 13, dalle 9.30 alle 12, nella sede di via Felino Campana 2. E i lunedì 10 e 17, dalle 15 alle 18. Tutti, dunque, sono in attesa della decisione dei giudici sui 58 indagati: solo 40 di tutti loro, i consiglieri di amministrazione, hanno chiesto di essere interrogati (la prossima settima termineranno la sfilata davanti alla Finanza). Degli altri nessuno (anche se i legali hanno anticipato che potrebbero presentare corpose memorie). Quindi, il pm Ombretta Volta, potrà dai primi di novembre, nei 30 giorni successivi previsti dalla procedura, valutare per chi chiedere il rinvio a giudizio e chi no, nell’udienza preliminare, che potrebbe essere fissata nel marzo di quest’anno (una previsione tecnica).