L’Intesa dei consumatori assieme a Vas, Greenpeace e Legambiente ha oggi presentato una denuncia ai Carabinieri dei Comuni piemontesi di Moretta, Cherasco e Borgo San Dalmazio contro quegli agricoltori che non hanno provveduto ad ottemperare il provvedimento che imponeva la distruzione delle coltivazioni contaminate da semi ogm.
Nella denuncia si chiede ai CC di accertare a carico dei responsabili il reato previsto dall’art. 650 del codice penale (INOSSERVANZA DI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ) e la violazione delle disposizioni contenute nel Decreto Legislativo 212/2001, e di disporre la distruzione coattiva delle piante non ancora eliminate.
Lo scopo di tale iniziativa, fanno sapere le associazioni, è quello di evitare danni irreparabili all’agricoltura italiana. Con l’infiorescenza, infatti, i semi ogm potrebbero essere trasportati da vento e insetti in altri campi, avviando un circolo vizioso che contaminerebbe in modo irreversibile le coltivazioni italiane con danni incalcolabili.
Le associazioni si riservano anche di denunciare per istigazione a delinquere coloro che sosterranno la tolleranza tra colture ogm free e colture inquinate.
Per quanto riguarda il fronte dei ricorsi giudiziari, l’Intesa infine ricorda la sentenza del 2 aprile 2003 del Tar Lazio che ha respinto il ricorso delle multinazionali di produttori e importatori di ogm che chiedevano di sospendere la circolare del Ministero delle politiche agricole e forestali che vietava rigorosamente la produzione e commercializzazione di sementi, soia e mais che anche accidentalmente contenessero ogm confermando in Italia la tolleranza zero nei confronti degli organismi geneticamente modificati.