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Oltre cento i risparmiatori che hanno denunciato il promotore

Sono oltre cento i clienti di Flavio Tudini che si sono rivolti alla procura della repubblica di Bologna, denunciando di essere stati truffati. Per cifre che in alcuni casi sarebbero sbalorditive: persino 500mila euro. Le indagini del sostituto procuratore Caleca comunque proseguono. Il magistrato sta analizzando il materiale che lo stesso Tudini gli ha consegnato. L`ipotesi di reato va dalla truffa alla appropriazione indebita. La sostanza è che oltre cento famiglie, la maggioranza delle quali di Castelfranco e dintorni, vive da alcune settimane nell`apprensione. E nel timore che una cifra dai contorni indebiniti (ma per le singole persone rappresentativa in più casi dei risparmi di una vita) si sia come volatilizzata. Per scongiurare un`eventualità che lo stesso Tudini ha avvalorato, parlando di soldi di fatto scialaquati nella gestione della squadra di basket di Modena, sono scese in campo anche le associazioni dei consumatori. E` di questi giorni un incontro tra il Codacons e la Banca Fideuram, alla quale Tudini ascriveva la sua attività, nell`ufficio da promotore finanziario che gestiva a Castelfranco. Si ricorderà che la banca aveva allontanato il promotore qualche giorno prima della sua ultima consistente racolta di fondi, giustificata presso i clienti come un normale trasferimento di attività. E tuttavia un dialogo, nei limiti del possibile, sembra sia stato avviato. Il pm dovrà accertare se possa stabilirsi un legame diretto tra la banca e le azioni di Tudini, se il rapporto fosse ancora in essere e se quindi i clienti abbiano creduto di versare i soldi alla banca, che in questo caso potrebbe essere chiamata in causa, a titolo di responsabile civile in solido. Circostanze tutte da dipanare. In ogni caso, al termine delle indagini, è intenzione delle associazioni dei consumatori (anche Federconsumatori aveva dichiarato la propria disponibilità) di tutelare come parti civili le persone che si sono rivolte a loro. Tudini, che risiede a Bologna, comunque si è mostrato disponibile a collaborare: è stato sentito dal pubblico ministero e anche per questo ha evitato provvedimenti restrittivi a suo carico. Per raccogliere le denunce e sviluppare le indagini il pm si sta avvalendo anche della Guardia di Finanza, che ha chiesto ad eventuali ulteriori truffati di rivolgersi ai suoi uffici.

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