Nel 2003 nessun servizio a tariffa o bene a prezzo controllato ha avuto una variazione di prezzo in linea con il tasso di inflazione programmato che per il 2003 il Governo aveva fissato nell’1,4%. È quanto emerge dall’Osservatorio Federconsumatori che, sulla base degli stessi dati ISTAT, ha calcolato la variazione di prezzi e tariffe nel 2003 rispetto al 2002 in diversi settori liberalizzati o a prezzo controllato. Le variazioni di prezzi e tariffe in questi settori sono comprese fra il +26,7% dei servizi di bancoposta e il +2,6% dei trasporti ferroviari. Ben superiori sia al tasso di inflazione programmato sia all’inflazione media (2,5%) risulta l’incremento di prezzi e tariffe per le utenze domestiche. In particolare la raccolta dei rifiuti urbani subisce un incremento delle tariffe del 4,2%.
Questi dati assumono una particolare rilevanza sociale in quanto si tratta di beni e servizi che incidono pesantemente sui redditi più bassi, già falcidiati dal considerevole aumento dei prezzi di largo consumo, e il cui onere aggiuntivo non trova una compensazione adeguata nei meccanismi di rivalutazione di salari e pensioni.
A questo punto ci domandiamo a cosa serva il tasso di inflazione programmato se lo stesso Governo non riesce a governare i prezzi che esso stesso dovrebbe controllare. L’Intesa Consumatori avanza, quindi, la proposta di abolire definitivamente questo strumento di programmazione che è servito unicamente a contenere salari e pensioni sotto il tasso effettivo di inflazione. L’Intesa Consumatori chiede che il tasso programmato di inflazione sia sostituito da un tasso programmato delle tariffe sul quale chiamare a rendere conto imprese e autorità governative e locali.
Beni e servizi liberalizzati e tariffa: variazioni 2002 -2003
Assicurazioni sui mezzi di trasporto 5,0%
Servizi bancari 8,9%
Servizi di bancoposta 26,7%
Servizi finanziari 12,3%
Pedaggi autostradali 6,7%
Raccolta rifiuti solidi urbani 4,1%
Acqua potabile 3,5%
Altri servizi per l`abitazione 3,8%
Energia elettrica 2,9%
Gas 5,0%
Trasporti ferroviari 2,6%
Trasporti urbani multimodali 4,5%