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Oltre otto minuti per liberare il percorso. La polizia sequestra i dissuasori

Diciotto minuti per soccorrere l’ammalata e nel frattempo la donna muore. Succede a Ischia dove il nuovo dispositivo di traffico finisce sotto accusa. Il 4 luglio l’amministrazione comunale vara il provvedimento: con una serie di paletti viene bloccata la circolazione tra il porto e il centro storico. Ed è un diluvio di proteste. Poi ieri alle 12,06 al centralino del 118 della Asl 2 arriva una chiamata che viene segnalata con il codice rosso, quello utilizzato per le emergenze più gravi. Una donna, Rita Bonsignore, già gravemente ammalata si è aggravata improvvisamente e la figlia Biancamaria chiede soccorso. La centrale contatta le ambulanze, parte quella che si trova dal lato di Casamicciola. A bordo la dottoressa Linda Lombardi che racconta: «Dovevamo raggiungere corso Vittoria Colonna, abbiamo scelto la via del porto che è molto più breve della circumvallazione». Arrivata in via Iasolino. l’ambulanza si ferma davanti a quei maledetti paletti. L’autista scende e con le chiavi prova ad aprire il catenaccio e a rimuoverlo. Ma non ci riesce, potrebbe essere rotto. Intervengono i tassisti che sostano proprio lì accanto e riescono a spostare una delle enormi piante sistemate sulla carreggiata per inibire la circolazione. L’ambulanza passa, ma l`operazione ha richiesto una decina di minuti e quando il veicolo di soccorso arriva in via Colonna, Rita è già spirata. La sua morte, però, rinfocola le polemiche su un provvedimento già duramente contestato. «La paziente era già in condizioni gravissime, il suo decesso non può essere collegato con il ritardo provocato dai paletti», dice Linda Lombari. E, per il momento, il magistrato che sta seguendo le indagini, Giuseppina Loreto, non ha ordinato l’autopsia. Gli agenti del commissariato di Ischia, guidato dal vicequestore Antonio Vinciguerra, hanno però sequestrato i paletti che chiudevano la strada e interrogato tutti i presenti. Il Comune, a sua volta, si difende ricordando che l’ambulanza si trovava comunque a 15 chilometri di distanza dalla sua base abituale. Secondo l’amministrazione è stata sbagliata anche la scelta della strada: sarebbe stato meglio la «variante esterna» e non il centro. Dall’Asl 2 spiegano: «L’azienda aveva già comunicato al Comune di Ischia il 7 e 10 luglio la necessità di provvedere ad un sistema più efficiente che garantisse il transito veloce dei mezzi di soccorso. Solitamente le ambulanze a Ischia assicurano tempi di soccorso inferiori alla media». In un primo momento nelle intenzioni dell’amministrazione, i paletti avrebbero dovuto impedire il transito anche ai mezzi di soccorso, a quelli delle forze dell’ordine, e a quelli dei vigili del fuoco. Ma martedì scorso nella sede del Comune si è tenuta una riunione con la partecipazione di tutti gli interessati ed è stato deciso di distribuire le chiavi che permettono di aprire i dissuasori. Soluzione che non convince molti, perché rende difficili gli interventi di soccorso e di ordine pubblico e permette, invece, il transito dei motorini che continuano a scorrazzare. Protestano anche i tassisti che per venerdì annunciano una manifestazione: i loro rappresentanti sindacali nazionali incontreranno oggi gli amministratori. E sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, per il quale «è intollerabile che nel 2008 la gente muoia in attesa di un’ambulanza bloccata da paletti. La magistratura deve capire di chi siano le responsabilità».

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