Dopo la cattiva notizia sulla decisione del tribunale di New York di escludere i risparmiatori non americani dal prosieguo della class action, infatti, la seconda doccia fredda arriva dai legali degli stessi risparmiatori. Che, nel redigere il "piano di ripartizione" del transato (il risarcimento già elargito da Bnl, Crédit Suisse e Parmalat ma non ancora distribuito), hanno attribuito all’investitore americano un risarcimento, a parità di danno, quattro volte superiore a quello di un class member non americano. A insorgere contro la strategia è stata l’Aduc che ha fatto opposizione presso la corte americana. Che si esprimerà sulle obiezioni il prossimo 24 settembre. Sul piatto delle spartizioni, 50 milioni di dollari (di Bnl e Crédit Suisse) e 10,5 milioni di azioni della nuova Parmalat. Offerta, quest’ultima, contestata dalla Codacons, che la definisce "irrisoria" rispetto al danno subito "da chi ha acquistato azioni Parmalat", pari cioè a 10 miliardi di euro. L’associazione invita a non accettare l’accordo.