Secondo la notizia pubblicata dalla Gazzetta di Parma, il commissario straordinario di Parmalat Enrico Bondi, avrebbe presentato una parcella pari a 30 milioni di euro: ?In vista dell’udienza civile del 31 maggio, relativa alla richiesta di sequestro preventivo dei beni dei vecchi amministratori di Parmalat spa e Parmalat Finanziaria, gli avvocati che rappresentano il commissario straordinario BONDI hanno allegato – a corredo della documentazione – anche la loro nota spese. La parcella, comprensiva di Iva ed Epa (Cassa previdenziale avvocati), è di oltre 30 milioni di euro?.
ADUSBEF e CODACONS, scandalizzate da un piano che prevede di trasformare i crediti in azioni e gli obbligazionisti in tanti azionisti che devono mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare l’azienda, aggiungendo oltre al danno la beffa , senza che lo stesso piano sia stato accompagnato da quelle (sempre promesse) sacrosante azioni revocatorie verso le banche corresponsabili del crack Parmalat, hanno chiesto oggi al ministro Marzano ed al Comitato di sorveglianza Parmalat di bocciare sia il piano che i compensi stratosferici, pari a 200.000 euro al giorno che, se verrà confermata l’indiscrezione, rappresentano un vero schiaffo ai risparmiatori.
Il piano infatti, che prevede la conversione dei crediti in azioni, facendo diventare i risparmiatori indotti ad investire nelle obbligazioni Parmalat dai cattivi consigli delle banche, tanti ?azionisti biscazzieri? costretti a giocare, loro malgrado, alla roulette truccata della Borsa Valori di Milano, mescola tutti i creditori in un unico calderone, senza distinguere le responsabilità tra coloro che ?sapevano? (le banche) ed emettevano quei bond con salate provvigioni fuori mercato per postergare a tempo indeterminato la fallimentare gestione finanziaria e le reali vittime di una gestione truffaldina ideata a tavolino per truffare circa 135.000 risparmiatori.