INTESACONSUMATORI, che si è costituita in giudizio in qualità di parte civile al processo Parmalat di Milano con oltre 7.000 deleghe, non parteciperà all’inutile rito assembleare, in seconda convocazione martedì 8 novembre p.v., per incoronare il ?salvatore Bondi?, che con i rimborsi sotto il 18 per cento in media a 135.000 risparmiatori tra azionisti ed obbligazionisti, ha fatto peggio dell’Argentina, che ha rimborsato il 25 per cento del capitale investito oltre interessi, incassando circa 90 milioni di euro di rimborsi.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, continueranno le loro battaglie in Tribunale (sia in sede amministrativa che civile), cercando di evitare l’ennesimo bidone ai vecchi e nuovi azionisti Parmalat truffati due volte, sia dai cattivi consigli delle banche, sia da proposte inaccettabili ed inconcepibili di rimborso (dall’11 al 18 per cento in media), avallate con la clausola del silenzio assenso, per non dare credibilità ad una vera e propria farsa, come quella dei cosiddetti consiglieri indipendenti, già dipendenti degli uffici legali di primarie banche.
Enrico Bondi, il ?salvatore della Parmalat?, può essere considerato consigliere indipendente ? E Vittorio Mincato (indipendente), Marco De Benedetti (indipendente), Andrea Guerra (indipendente), Carlo Secchi (indipendente), Massimo Confortini (indipendente), Marzio Saa` (indipendente), Erder Mingoli (indipendente), Ferdinando Supertu Furga (indipendente), sono tutti consiglieri indipendenti ?
A chi vogliono dar da bere che otto consiglieri su 11, ed un collegio sindacale proposto da Alessandro Dolcetti, Enzio Bermani, Mario Magenes, Massimo Di Terlizzi, Marco Lovati, tutti nomi italiani appoggiati prevalentemente dalle banche estere, siano consiglieri indipendenti e non piuttosto vicini, se non in alcuni casi, espressione degli istituti di credito?
E questa nuova ?strategia della distensione?, improvvisamente varata dal Commissario straordinario di Parmalat, Enrico Bondi, che si ?accontenta? di 1,5 miliardi di euro in transazioni, rispetto agli oltre 8 miliardi di euro di revocatorie avviate ,oltre alle cause legali per decine di miliardi di dollari, non nasconde la paura di non farcela in assemblea, qualora alcune banche italiane dovessero votare contro la sua lista ?indipendente? ?
Intesaconsumatori, con un esposto, ha chiesto alla Consob di accendere un faro sulla vicenda !