La corsa in alto dei prezzi non si arresta, spinta dai continui rincari del petrolio (che ieri ha superato la soglia record di 143 dollari) e delle materie prime. A giugno l`inflazione tocca quota 3,8%, il livello più elevato degli ultimi 12 anni mentre in Europa l`indice arriva al 4%. Nella stima preliminare fornita dall`Istat sfrecciano aumenti da paura: in un anno il prezzo della pasta è cresciuto del 22,4%, il pane del 13%, l`energia del 14,8%, il gasolio del 31,2%, la benzina del 12,6%. Gli unici beni di consumo ad andare in controtendenza sono i medicinali e i telefonici. Lo tsunami inflazionistico preoccupa anche il commissario europeo agli affari economici Joaquin Almunia che ieri ha ribadito l`appello ai governi di evitare “effetti di secondo round“, vale a dire la rincorsa salari-prezzi. E ha accusato alcuni ministri degli Stati membri (senza fare i nomi) di bloccare ogni tentativo per “fare maggiore chiarezza sulle cause del caro-petrolio e del caro- alimentari“. Sulla stessa lunghezza d`onda il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che lancia l`allarme emergenza per l`Italia perché “nel 2008 avremo una crescita vicino allo zero, con un calo del potere d`acquisto delle retribuzioni che però non può essere risolto solo dalla trattativa con i lavoratori “. Ma i dati dell`aumento dei prezzi stanno lì e oggi arriveranno nuove brutte notizie con i rincari attesi da luce e gas rispettivamente del 4,3% e del 4,7%. Le associazioni dei consumatori hanno tirato fuori la calcolatrice per farci sapere quanto sarà il salasso per le famiglie a fine anno. Per il Codacons è in arrivo una stangata di 1.500 euro, che sale a 1.800 euro secondo i conti di Adusbef-Federconsumatori. A questo si aggiunge la perdita del potere d`acquisto dei salari che, secondo una stima Cgil, rischia di arrivare a 1.200 euro nell`arco di due anni. “Con una inflazione al 3,8% spiega il segretario confederale Agostino Megale – è chiaro che l`inflazione programmata fissata all`1,7% dal governo va cambiata“. E le prospettive di raffreddamento nei prossimi mesi non sembrano concrete. Lo ammette l`Isae, il centro di ricerca del Tesoro, secondo cui “difficilmente nei mesi estivi si potrà assistere a un rallentamento dei prezzi“. Per la Confcommercio infatti a fine anno l`inflazione in Italia arriverà al 4% a meno che non si verifichi un “consistente ribasso del greggio “. In questo panorama di forte tensione i consumi continuano a flettere. La Coldiretti parla di riduzioni “record“ nella vendita del pane (-5,5%) e della pasta (-2,5%) mentre la Cia indica nel 2% la generale flessione negli acquisti domestici. In attesa che il governo metta nero su bianco gli effetti inflazionistici “veri“ sulla struttura dei conti pubblici il leader della Cgil Guglielmo Epifani definisce l`aumento del costo della vita “il problema principale del Paese assieme al rallentamento dell`economia“ e accusa il governo di aver negato per il 2008 “la restituzione del fiscal drag pari a 400 euro contribuendo all`impoverimento delle famiglie“. Questa realtà , nota ancora Epifani “è destinata a pesare nel tavolo con Confindustria perché non c`è solo la produttività ma anche un problema di inflazione e di indicatori “. Mentre domani è in programma l`annunciata riunione delle parti sociali (Confindustria e sindacati) con gli esperti Istat al fine di definire il nuovo indice dei prezzi, per l`esecutivo ha parlato solo il sottosegretario all`Economia Luigi Casero secondo il quale “la causa principale dell`aumento dei prezzi e delle tariffe è mondiale ed è legata alla speculazione sul prezzo del petrolio“. Le stime Il ministro dell`Economia, Giulio Tremonti, nel Dpef ha integrato un dato di inflazione programmata all`1,7% per il 2008 e all`1,5% per gli anni seguenti. Lo stesso Dpef stima l`inflazione reale quest`anno al 3,4%