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PENSIONI: IL FAMOSO MILIONE DI LIRE E` DIVENTATO EQUIVALENTE A 850 MILA LIRE






“L’inflazione è una tassa invisibile a carico delle fasce più deboli della popolazione“ afferma l’Intesa dei consumatori. “L`inflazione di questi ultimi due anni, poi, lo è ancora di più, perché riguarda i beni necessari ad alta frequenza d’acquisto come gli alimentari. Si può, in attesa di tempi migliori, rinviare l’acquisizione di un bene durevole ma non si può certo rinunciare al sostentamento“ continua l’Intesa. Indipendentemente dalla polemica in atto con l’Istat sulla composizione del paniere e sui metodi di calcolo, un dato è incontrovertibile: le medie non tengono conto del fatto che ognuno ha i suoi consumi e, quindi, la sua inflazione.

L’Istat considera che mediamente in Italia si spenda il 15,93% in prodotti alimentari e bevande analcoliche. In realtà un single di 35 anni, con uno stipendio di 2.500 euro, spende solo l’8% in alimentazione e molto di più in alberghi e ristoranti (20%), trasporti (18%) e telefonate (12%). Una coppia di pensionati con l`ormai famoso milione di lire al mese (un milione a testa) spende circa il 46% in cibo. I dati ufficiali Istat (prendendoli per buoni) dicono che nel 2002, a fronte di un`inflazione del 2,4%, si è avuta un`inflazione per alimentari e bevande analcoliche del 3,7%, mentre nel 2003 l`ultima rilevazione ufficiale (novembre) dà un`inflazione del 2,4% a fronte di un +3,9% (FOI) e +4,1% (NIC) per alimentari e bevande analcoliche. Anche del calo dei prezzi nel settore delle comunicazione gli anziani usufruiscono molto meno rispetto ad una persona giovane. Le conseguenze di tutto questo sono che per i pensionati al minimo l`inflazione è molto più alta della media delle famiglie italiane, circa il doppio. Se poi, invece di misurare le variazioni dei prezzi come fa l`Istat, consideriamo il costo effettivo della vita, ecco che i dati diventano esplosivi.

Insomma le famose pensioni al minimo portate ad un milione (516,46 euro) il 1/1/2002, diventate 525,89 euro il 1/1/2003 (un aumento del 2,4% ma solo sulla pensione minima, senza toccare la maggiorazione sociale che è rimasta sempre a 123,77 euro) e che il primo gennaio 2004 sono state portate a 535,95 (un aumento del 2,5% sempre solo sulla parte della pensione minima), saranno aumentate complessivamente, dopo due anni dalla loro introduzione, del 3,77%. Un aumento con il quale, secondo il Governo, i pensionati miracolati dovranno poi campare per tutto il 2004. Secondo calcoli dell’Intesa il costo della vita per gli anziani in questi ultimi due anni è invece aumentato del 18%. L`inflazione ha rosicchiato le pensioni al minimo che ora non corrispondono più al milione promesso ma, considerando anche l`ultimo aumento appena scattato, ad appena 850.950 lire (439,48 euro). Somma destinata poi ad affievolirsi ulteriormente nel corso del 2004.
ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono di adeguare queste pensioni all`inflazione reale. Per questo è necessario che l`Istat faccia indici differenziati, per verificare ufficialmente come l`inflazione si spalma sulle diverse fasce sociali. In particolare occorre un nuovo indice ad hoc per i pensionati al minimo e che il Governo si impegni ad adeguare poi, almeno queste pensioni, all`inflazione reale.






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