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Per il terzo giorno consecutivo il petrolio perde quota a New York

Ieri il prezioso oro nero è sceso sotto i 118 dollari, è arrivato a quotarne 117,5 ed è poi risalito a 118,53 in calo dello 0,5% rispetto al giorno prima. Ma non è solo il Wti a seguire la via del ribasso. Anche il Brent a Londra è sceso a 115 dollari il barile. Prezzi ben distanti dai 147,27 dollari del record di luglio e in ribasso del 20 per cento. Di fronte a questa fase ribassista del mercato, dovuta ai timori degli operatori sul quadro dell`economia internazionale, sono iniziati i primi ribassi sul prezzo dei carburanti alle pompe di benzina. Agip ha deciso di tagliare di 1,5 centesimi al litro il listino del gasolio, portandolo a 1,464 euro a litro. E ritocchi al ribasso sono scattati anche per le altre compagnie che rimangono tuttavia, secondo le rilevazioni della Staffetta Quotidiana, intorno a 1,480 euro al litro. Le associazioni dei consumatori, che lamentano una discesa troppo lenta dei prezzi e non in linea con la riduzione messa a segno dal barile, non sono però soddisfatte. Anzi, il Codacons, secondo cui gli automobilisti continuano a pagare 4 euro in più del dovuto a pieno, ha annunciato che sta studiando una “mega-class action contro le compagnie“. Insomma, c`è tensione. Tanto che il ministro dello Sviluppo è sceso in campo personalmente. “Allo stato attuale del prezzo del petrolio, esistono i margini per un`ulteriore riduzione ha affermato Claudio Scajola compresa tra 0,8 e 1,8 centesimi al litro, del prezzo al consumo dei carburanti“. A questa conclusione Scajola è arrivato sulla base delle rilevazioni dell`Osservatorio prezzi del Ministero e di Mister Prezzi, Antonio Lirosi. Il ministro mette in chiaro che entro venerdì, quando saranno diffusi i dati della rilevazione europea di questa settimana, “verificheremo se la situazione sarà migliorata“. Intanto il ministro invita le compagnie petrolifere perchè utilizzino “maggiormente promozioni e sconti per andare incontro alle esigenze dei consumatori in questo momento di difficoltà delle famiglie“. Dall`inizio dell`anno al 28 luglio il prezzo medio al consumo della benzina in Italia è aumentato dell`1,3% (pari a circa 1,8 centesimi al litro) in più rispetto alla media dei 15 paesi dell`Unione. Inoltre mentre tra il 14 e il 28 luglio in Europa la benzina è scesa mediamente di 5 centesimi al litro, con picchi che in Germania hanno toccato i 9,4 cent/litro, in Italia il prezzo medio al consumo della benzina è diminuito di 4,2 centesimi “con un differenziale – fa notare il ministero – a sfavore del nostro paese di 0,8 centesimi“. Ma Contribuenti.it rincara la dose. “Il prezzo della benzina alla pompa sale dopo appena 2 giorni dalla variazione della quotazione del greggio e scende solo dopo 20 giorni“, denuncia Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it (Associazione Contribuenti Italiani). A subirne i pesanti danni, aggiunge, sono gli automobilisti italiani, in particolare coloro che si accingono a partire per le vacanze che pagheranno 16 euro in più il solo viaggio di agosto. “Bisogna che il prezzo dei carburanti scenda di almeno del 18% – continua Carlomagno – Il fatto che ciò non sia ancora avvenuto accentua il sospetto di speculazione sulle vacanze degli italiani. Se entro sabato 9 agosto i prezzi non caleranno, saremo costretti a rivolgerci direttamente alla Procura della Repubblica“.

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