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Petrolio, il governo litiga sul caro-benzina

E la benzina diventa il pomo della discordia in casa del governo. Protagonisti, due ministri dai pareri stridenti. La prima bordata la lancia Renato Brunetta, alla guida della Pubblica amministrazione: “Non ci può essere asimmetria temporale tra aumenti e riduzioni della materia prima e del prezzo finale: qualsiasi giustificazione è un imbroglio“. Taglia corto commentando l`andamento tra costo del petrolio e prezzo del carburante. Ma per Claudio Scajola, timoniere del dicastero dello Sviluppo economico, i numeri danno ragione ai petrolieri: i prezzi attuali di benzina e gasolio sono sostanzialmente allineati a quelli di aprile-maggio. E dal primo di luglio la benzina ha subito un calo di prezzo del 4,7% e il gasolio del 6,9%. Anche se non bisogna comunque abbassare la guardia perchè esiste ancora un differenziale tra i prezzi medi italiani e i prezzi medi europei“. “Le quotazioni internazionali del petrolio Brent degli ultimi giorni – spiega poi la nota del dicastero – sono di circa 107 dollari al barile, con tendenza al ribasso. Il primo settembre scorso il prezzo della benzina era 1,454 euro al litro e quello del gasolio di 1,416. Il cambio euro-dollaro del 2 settembre è stato di 1,4516. Quindi un barile di petrolio costa oggi 73,7 euro. Un prezzo del Brent analogo a quello attuale è stato registrato nel periodo 15 aprile-2 maggio, in cui la quotazione media del barile è stata di 109 dollari. All`epoca il prezzo Italia della benzina era in media di 1,400 euro al litro e quello del gasolio era in media di 1,377. Il tasso medio di cambio euro-dollaro era di 1,573. Il prezzo medio del barile risultava quindi di 69,4 euro“. Nei due periodi considerati, la variazione del prezzo del Brent espresso in euro – spiega il ministero – ha segnato dunque un rincaro di +4,3%. A fronte di questi dati, relativi al prezzo del petrolio e del cambio euro-dollaro, i prezzi attuali di benzina e gasolio appaiono sostanzialmente allineati a quelli di aprile-maggio“. Ma i consumatori restano sul piede di guerra: se Adusbef e Federconsumatori parlano di “vergognosa speculazione“ e di “un sovrapprezzo di 7-8 centesimi al litro“, il Codacons chiede l`intervento della Guardia di Finanza per controlli a tappeto nei distributori. Protestano anche le organizzazioni dell`autotrasporto e la Cna-Fita che fa notare l`assenza nella vicenda di Mister Prezzi, Antonio Lirosi, che ieri però è intervenuto sul rischio inflazione: “Resta un`emergenza – ha detto – e settembre potrebbe rivelarsi un mese critico“. Infine le note di petrolieri e benzinai. “Dai picchi di metà luglio ad oggi – riferisce l`Unione petrolifera – il prezzo alla pompa dei carburanti è sceso di 10-12 centesimi al litro“. Per i benzinai scende in campo la Figisc Confcommercio facendo presente che il prezzo del petrolio è sceso in dollari al barile ma “è rimasto pressoché stabile in euro-barile“ e sottolineando che “paventare doppie velocità e asimmetrie sui prezzi dei carburanti produce disinformazione fuorviante“. Luca Squeri, presidente nazionale di Figisc spiega: “Non sono certo i benzinai – precisa – a fare il prezzo dei carburanti, anzi essi lo subiscono e più alto è il prezzo, maggiore è l`impegno di capitale e di oneri finanziari a loro carico senza che il loro margine lordo fisso aumenti di un millesimo. Confrontandoci ogni giorno con gli automobilisti non possiamo rimanere in silenzio di fronte al diffondersi di luoghi comuni“.

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