Il Centro-Nord si rivela l`area del Paese in cui è più conveniente fare la spesa. E, in questo quadro, alla Toscana va la palma di regione italiana leader per convenienza. A fare il punto è un rapporto di Ac Nielsen per “Il Sole-24 Ore CentroNord“ che fotografa la variazione dei prezzi da febbraioaprile 2007 allo stesso periodo di quest`anno, anche in funzione del tasso di inflazione e delle modifiche di scelta dei consumatori sui prodotti e sulle quantità acquistate ( modifiche che determinano una diminuzione del costo complessivo) prendendo come riferimento un paniere che comprende i generi alimentari di maggiore consumo in supermer-cati e iper e superstore. In generale, la spesa complessiva (mediamente 4.100 euro l`anno) è cresciuta meno dell`inflazione e gli acqusti si sono spostati (dal 13,3% al 14,4%) sui prodotti più convenienti. Nella macroarea sono operativi 1.367 supermercati (su 8.086 a livello nazionale) e 128 ipermercati (732 nel Paese). La Toscana si rivela la regione più economica del Paese, con un costo medio per l`acquisto di un paniere di 83 prodotti che si attesta sui 193 euro negli ipermercati e sui 197,6 nei supermercati (contro una media nazionale rispettivamente di 204,4 e 212,3 euro). In questa speciale classifica seguono Emilia- Romagna e Umbria. Nel primo caso si parla si 194,4 euro per iper e superstore e 202,7 euro per supermercati, mentre in Umbria il costo del carrello in iper e superstore raggiunge i 196,5 euro contro i 204,9 euro dell`importo speso, per gli stessi prodotti, all`interno dei supermercati. Più distanziati sul fronte della convenienza sono i punti vendita delle Marche, dove il costo del paniere arriva a 207,7 euro negli ipermercati, a 210,1 nei supermercati. E questo nonostante la Regione si sia fatta promotrice di un accordo che dall`inizio di marzo fino alla fine di agosto blocca i prezzi di 75 prodotti nella Gdo, di 50 nella media distribuzione, di 25 nella piccola.“L`iniziativa è lodevole – osserva il responsabile regionale di Federconsumatori Piero Chiacchiarini – ma sul piano pratico non sta producendo grandi risultati. Il paniere è stato stabilito dalle aziende, con prodotti non di larghissimo consumo oppure di sottomarche. La nostra proposta è quella di definire un paniere di prodotti di prima necessità . In generale però va aumentato il livello di concorrenzialità , scoraggiando le speculazioni. Non si giustifica il fatto che le remunerazioni dei produttori diminuiscono e i prezzi al consumo aumentano“. Dal canto suo la Regione Marche si dice pronta a riconfermare l`intesa accogliendo le richieste dei consumatori: “Apporteremo le modifiche necessarie affinché sia maggiormente efficace “,dice l`assessore regionale alla Tutela dei consumatori, Gianni Giaccaglia. Passando dal dato degli importi a quello delle variazioni, è proprio la Toscana però a mostrare il trend peggiore dell`area per gli iper e superstore (+5%; +2,3 la media nazionale) mentre sui supermercati peggio è andata solo per le Marche (2,17 contro +2,29%; +1,92% la media italiana). “Riceviamo continue lamentele. Da tempo – spiega Silvia Bartolini, responsabile regionale di Codacons Toscana – ripetiamo che sono necessarie intese con la Gdo per ottenere un forte contenimento dei prezzi. Vanno poi incentivate tutte le iniziative che consentono l`acquisto diretto dai produttori. Accorciare la filiera e bloccare i prezzi con gli accordi: sono i questi i provvedimenti più urgenti da adottare“. La Regione Toscana sta quindi valutando se seguire l`esempio della Marche, con un accordo con la Gdo per il blocco dei prezzi di un paniere di 50 prodotti. “L`importante – dice l`assessore regionale alla Tutela dei diritti dei consumatori,Eugenio Baronti – è che non diventi solo un`operazione di propaganda. Noi ci muoviamo su più fronti: sosteniamo una campagna di consumo critico per privilegiare i prodotti di filiera corta e con specifici bandi finanziamo spacci gestiti da consorzi di produttori“. Per Emilia-Romagna e Umbria la crescita è invece rispettivamente di 0,31% e 0,36% negli ipermercati e di 0,25% e 1,94% nei supermercati. “Assieme alle associazioni di categoria e alla Gdo – spiega l`assessore al Commercio dell`Emilia-Romagna, Guido Pasi – stiamo lavorando a un accordo di filiera per far sì che il prezzo sia controllato e bloccato dalla produzione al consumo. Il terreno non è facile, ma ci consentirebbe di superare il limite delle intese sul blocco dei prezzi solo per determinati panieri: non è raro infatti che i prodotti vengano cambiati“. La scelta risponde a un`esigenza particolarmente avvertita anche da AdocUil: “Rileviamo una carenza di controllo sui prezzi che spesso oscillano sensibilmente da un giorno all`altro per uno stesso prodotto“, osserva il responsabile provinciale di Bologna dell`associazione, Luigi Sciacovelli. Per quanto riguarda l`Umbria, la Regione ha attivato un tavolo tecnico, per il contenimento dei costi di prodotti e servizi, con le organizzazioni dei consumatori, le Camere di commercio, la Gdo e le associazioni di categoria.