Non scuoce. Arriva dalla nativa Campania. Viene lavorata in maniera artigianale con la classica trafilatura al bronzo. Si trasforma in oro, però, quando si presenta alla cassa: costa fino a sei euro al chilo. E` la pasta per gourmet che con tutta probabilità ha fatto schizzare Aosta in vetta alle classifiche nazionali del caro-pasta, con lo stratosferico 4,80 euro al chilo dichiarato dall`Osservatorio prezzi del ministero per lo Sviluppo Economico. Cifra che, in realtà , non si riscontra nella grande distribuzione, ma solo in qualche “boutique“ gastronomica del centro storico. E che nondimeno ha suscitato sconcerto in buona parte dei commercianti e delle associazioni di categoria. “Così ci fanno passare per dei ladri – dice Silvana Ceste, proprietaria da quasi trent`anni del Sil.ty Market di piazza del Mercato -. Se qualcuno tiene quei prezzi, non devono fare di ogni erba un fascio“. Al Sil.ty la pasta Barilla costa 0,98 nella confezione da mezzo chilo, e gli ultimi aumenti risalgono ad almeno un anno fa. “C`è stato un errore di valutazione – continua -, dovrebbe essere cambiato il metodo di indagine“. Caso raro, anche il Codacons si schiera con i commercianti: “Ci sono stati rincari esponenziali, di almeno il 30 per cento – dice il presidente, Giampiero Marovino -, ma questi dati sono fuori da ogni logica, non tengono conto degli hard discount alla periferia del capoluogo“. Andando a vedere i prezzi sugli scaffali della grande distribuzione, un chilo di spaghetti varia da un minimo di 1,62 a un massimo di 2,38 euro, con una media che sfiora i 2 euro al chilo. Il confronto è stato fatto tra Gros Cidac, Standa e Punto Sma sulle 4 marche più vendute: Barilla, De Cecco, Agnesi e Voiello. In questo caso il report ministeriale – indicando una media di 1,89 euro – conferma i cartellini trovati nei principali supermercati di Aosta. “Il nostro dossier non deve essere utilizzato per confronti tra diverse città , come è stato fatto – spiegano da Roma – perché rileva i prezzi al consumo dei prodotti più venduti nello specifico punto vendita, che possono cambiare da un posto all`altro e di mese in mese“. I dati riportati, aggiungono, sono riferiti a giugno, quando c`è stata un`impennata dei prezzi, che ora stanno scendendo. Nonostante questa chiave di lettura in parte spieghi l`anomalia, non confuta quei 4,80 euro per un chilo di pasta che, per essere finiti sulla pubblicazione, devono trovare un riscontro in qualche punto vendita. Il Comune di Aosta, fonte dei dati, si schiera dietro il “segreto statistico“, in base al quale non può fornire dettagli, ma soltanto divulgare “dati aggregati“. Un prezzo simile lo si trova soltanto in due punti vendita notoriamente riservati ai palati più esigenti e raffinati: da Milk & Cheese, in via Aubert, gli spaghetti costano 6 euro al chilo e arrivano da Gragnano, regno della pasta; a La Bottega degli Antichi Sapori, alla Porta Praetoria, si fermano a 5,80 e giungono da Torre Annunziata. Gli spaghetti a 4,80 euro al chilo, anche di più, ad Aosta quindi esistono, come affermato dall`Osservatorio prezzi. Per averli però bisogna andarli proprio a cercare, perché nei supermercati non si trovano. La “pasta d`oro“ ha un suo mercato: “I turisti vogliono solo quella, perché ha caratteristiche che mancano alla produzione industriale“, dicono da Milk & Cheese. “Pure i residenti la richiedono, ne vendo 500 pacchi al mese – aggiunge Giorgio Lenta, della Bottega -, quando la provi non la lasci più“. Sempre che il portafoglio lo permetta.