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PIEMONTE: ECCO LA SITUAZIONE DELLA SPAZZATURA IN REGIONE

Il Codacons diffonde oggi i risultati di uno studio condotto dalla CGIA di Mestre e relativo alla situazione dei rifiuti in Piemonte. La ricerca è stata presentata nel corso dell’evento AMICO DEL CONSUMATORE, premiazione curata dal Codacons cui hanno partecipato, tra gli altri, il Sottosegretario Guido Bertolaso e il Ministro Carlo Giovanardi.

Il primo dato che emerge dall’indagine è quello che vede la produzione di rifiuti in Piemonte attestarsi a circa 544 Kg annui procapite (contro i 638 Kg per abitante all’anno delle regioni del centro Italia, e i 509 Kg per abitante nel Sud). Uno dei principali problemi che oggi devono affrontare le amministrazioni locali e le istituzioni governative è lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili. Questi in parte vengono destinati agli inceneritori ed in parte vengono stoccati nelle discariche localizzate in tutto il territorio nazionale. Per fare una fotografia sullo stato degli impianti in regione e per valutare la capacità residua degli stessi si deve dunque tenere conto di un duplice aspetto: la minore disponibilità di discariche e quindi il maggiore sfruttamento di quelle rimaste attive si controbilancia con il maggiore utilizzo di processi alternativi che consentono il recupero dei rifiuti riciclabili e che riducono la proporzione di immondizia destinata ai siti di stoccaggio.

Per quanto riguarda la capacità dei smaltimento dei rifiuti, questa la situazione rispetto alle altre regioni d’Italia:

Il valore indice esprime il numero di volte che è possibile allocare nelle capienze residue degli impianti una quantità di rifiuti analoga a quella prodotta nell’ultimo anno. Se l’indice è inferiore a 1 significa che le capienze residue nella regione non sono in grado di smaltire una quantità di rifiuti analoga a quella prodotta nell’ultimo anno.

Il Codacons, infine, annuncia anche in Piemonte la partenza di un’azione collettiva per far ottenere ai cittadini della regione la restituzione dell’Iva pagata negli ultimi 10 anni sulla tassa per lo smaltimento rifiuti. La Corte di Cassazione, in linea con l’orientamento comunitario, ha infatti stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa. Se fosse una tariffa – spiega il Codacons – l’Iva sarebbe applicabile, ma essendo una tassa questo non è legittimo! Soldi che ora, grazie all’associazione, possono essere recuperati. Per aderire all’azione legale sarà sufficiente collegarsi al sito www.codacons.it e seguire le istruzioni contenute nell’apposita sezione.

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