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Pizzeria rischia la chiusura per colpa della burocrazia telefonica

CASALGUIDI. Rischia di dover chiudere l’attività per colpa della burocrazia telefonica. Una vicenda che ha del paradossale, quella di Ciro Iannotta e dell’ Art Caffè, un bar pizzeria di Casalguidi. «Dall’agosto scorso siamo senza telefono – racconta – e dobbiamo arrangiarci col cellulare. Una situazione molto pesante, visto che facciamo pizzeria da asporto e pronto pizza a domiciclio: i clienti ci contattano prevalentemente per telefono e li stiamo perdendo tutti. Non possiamo ricevere le commesse». Tutto è iniziato quando i titolari della pizzeria hanno deciso di cambiare gestore, passando da Telecom a Vodafone. «La compagnia ci aveva offerto un pacchetto con la Vodafone station, che ci consentiva di avere due numeri fissi più i cellulari. Un’offerta molto vantaggiosa che, bolletta alla mano, ci consentirebbe un risparmio di 70-80 euro al mese. Da agosto Vodafone non è ancora riuscita a riattivare il nostro vecchio numero, quello col quale ci conoscono i clienti. Dopo tanta attesa, avevamo deciso di tornare a Telecom e tenerci quello che avevamo, ma occorreva un codice di migrazione. Vodafone lo ha fornito, ma era sbagliato.  Ci siamo rivolti a Codacons, poi a un avvocato. Hanno scritto alla compagnia telefonica, sollecitando la risoluzione del problema. Ma prima di intentare una causa vera e propria, ci hanno detto che occorre la conciliazione presso la Camera di commercio. Siamo a fine novembre e ancora non se ne viene a capo». E intanto? Intanto la pizzeria non lavora più e deve pagare anche due dipendenti. «La pizza non la facciamo più, come si fa a lavorare col cellulare? – conclude Iannotta sconsolato – Vodafone ci sta facendo chiudere e nel frattempo sempre più clienti si stanno rivolgendo a un’altra pizzeria, che ha aperto a un chilometro da qui».

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