Il caro-petrolio penalizza anche Fiat, che cresce come quota-mercato. Gli assicuratori: la polizza costa meno. Replica immediata. Il mercato dell`auto archivia il mese di giugno con un passivo di vendite (-19,5%), il più pesante dall`inizio di un anno apparso subito in tono dimesso rispetto al 2007 record. In questo contesto depresso dal caro-petrolio, dalla difficile congiuntura globale e da un sistema del credito penalizzante, come osservano gli esperti, Fiat regge l`urto. Le vendite sono in calo del 16,5%, ma la quota di mercato, in un anno, è cresciuto dell`1,2%, passando al 32,7%. Ma dopo il giugno-nero, secondo il parere degli esperti, il trend del mercato dell`auto in Italia non è destinato a migliorare. Il Centro Studi Promotor riduce ulteriormente la previsione per l`intero 2008 portandola a quota 2.100.000 immatricolazioni, con un calo del 16% sul 2007. TONFO IN BORSA Fiat nervosa in Piazza Affari in attesa della fotografia sullo stato di salute del mercato automobilistico italiano a giugno, scattata a mercati chiusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il titolo, dopo una partenza brusca che ha spedito il titolo del Lingotto sui livelli del giugno del 2006, sotto la soglia psicologica dei 10 euro, è riuscito a limare le perdite (-3,67% a 10,03 euro) in corsa grazie anche alle parole dell`amministratore delegato Sergio Marchionne che, oltre a ribadire il raggiungimento degli obiettivi sull`utile e sul cash-flow per l`esercizio in corso, ha confermato i target al 2009. A motivare l`andamento ribassista del titolo è stato lo stesso numero uno del gruppo di Mirafiori: “Sono tante le cause“, ha detto l`ad che ha poi puntato il dito contro i prezzi del petrolio (nuovamente sopra i 143 dollari al barile), delle materie prime in genere e chi sta liquidando per coprire le perdite. Secondo Marchionne l`unica soluzione è quindi “aspettare che si assesti il mercato“. “SCONTI“ SULLE POLIZZE I prezzi delle polizze Rc auto sono diminuiti. Con un ritmo addirittura a due cifre negli ultimi tre anni, considerandoli al netto dell`inflazione. E chi sostiene il contrario “è fuori da ogni logica“. Così il presidente dell`Ania, Fabio Cerchiai, che rappresenta le compagnie. Cerchiai polemizza con chi, parlando di aumenti vertiginosi dei costi, fa “affermazioni chiaramente in contrasto con la realtà “. Tirati in ballo, i consumatori non si sottraggono allo scontro e, definendo “divertenti e fantasiose“ le parole di Cerchiai, ribattono snocciolando aumenti dal `96 ad oggi del 145%. Ma secondo Cerchiai, il calo c`è stato, eccome: -1,5% nel 2005, -0,8% nel 2006, -2,7% nel 2007. In termini reali il prezzo è sceso nel triennio di circa l`11%. Basta distinguere tra tariffe di listino e prezzi scontati e guardare agli incassi delle compagnie, diminuiti nell`Rc auto dell`1%, per accorgersi che la spesa degli automobilisti per l`assicurazione è diminuita. LA REPLICA Le affermazioni di Cerchiai sono “divertenti quanto fantasiose“. Secondo il Codacons, nel 2007 si è registrato un aumento medio delle tariffe pari al 5%, mentre per la Federconsumatori dal 1996 ad oggi l`impennata è stata addirittura del 145%. I consumatori chiedono quindi compatti un calo sostanzioso dei premi. Anche l`Isvap, con il presidente Giancarlo Giannini, chiede del resto uno sforzo in più: “Siamo ormai lontani dai tassi di aumento a due cifre ma quello dei prezzi rimane un problema aperto“.